A cent’anni dalle cruente battaglie di Passo Buole, oltre 2 mila alpini tra sabato 4 e domenica 5 giugno si sono incontrati nella città del velluto. Una “prova generale” per l'adunata nazionale, a Trento nel 2018
“La guerra è brutta e distrugge”. Non serve dirlo, ma sentirlo pronunciare da un reduce della Seconda Guerra Mondiale è diverso; sono queste le parole di Guido Eccheli classe 1924, alpino di Pilcante con alle spalle 24 mesi di prigionia e “ospite” d'onore dell'Adunata sezionale svoltasi ad Ala domenica 5 giugno.
“Guido è la nostra storia”, dicono le penne nere che lo scortano, “e anche grazie a lui portiamo i nostri valori tra la popolazione”. “Valori che insegnano ai giovani a non dimenticare il passato e nei quali crediamo”, ricorda il sindaco di Ala Claudio Soini.
Oltre 2 mila alpini si sono dati appuntamento per l'adunata e hanno sfilato per le vie della città dei velluti applauditi da numerosi Alensi. “Un'adunata sezionale, l'undicesima, che ha fatto da apripista in maniera egregia a quella nazionale (assegnata a Trento nel 2018, ndr)”, evidenzia Pio Laghi, capogruppo degli Alpini di Ala. L'adunata sezionale, che si svolge ogni 5 anni, ha chiamato infatti a raccolta non solo le penne nere trentine, ma anche quelle delle regioni confinanti, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia in particolare.
Dopo la sfilata e la Messa, celebrata da mons. Claudio Giuliodori, è stato il momento degli interventi da parte delle autorità, che hanno voluto mandare un segnale forte per dare un taglio alle polemiche degli ultimi giorni riguardo l'Adunata nazionale: “Non potevo non essere qui ad Ala vista la fresca assegnazione a Trento dell'adunata nazionale, ma tengo a sottolineare che noi siamo qua per non dimenticare – evidenzia Sebastiano Favero, presidente nazionale degli Alpini – e lo ribadiamo con forza: a Trento andremo per non dimenticare nessuno”.
Il raduno è stato anche l'occasione per commemorare i caduti di Passo Buole, “di qualsiasi divisa”, come sottolinea Maurizio Pinamonti, presidente sezionale degli Alpini. “Il nostro impegno è quello di onorare il nostro motto: ricordare i morti aiutando i vivi, unire dove si è separato”.
I caduti della Termopoli d'Italia, le cruenti battaglie in quel di Passo Buole che si sono tenute 100 anni orsono tra il maggio e il giugno del 1916, sono stati ricordati nella giornata di sabato dove oltre 250 tra alpini e cittadini si sono incontrati in memoria dei caduti degli scontri della Grande Guerra al sacello militare sul Passo a quota 1500 metri sul livello del mare.