“Questo Premio va a chi difende i beni comuni”

Di solito i premi non li accetta. Neanche quando riconoscono la missione di una vita, “segno tangibile di fratellanza e solidarietà verso i più deboli”. Padre Alex Zanotelli è fatto così. Ma sa anche, da buon giornalista, essendo stato direttore del periodico dei Comboniani (il suo Ordine) “Nigrizia”, dopo anni in Sudan e Kenya, che ricevere un attestato può essere un modo per diffondere, mediaticamente, le sue idee e sottolineare alcune situazioni che altrimenti troverebbero poco “spazio”. Quindi, andando oltre ciò che a volte un premio può sottendere, seppur magari in buona fede, e questo è senz’altro il caso, ovvero una certa “cattiva coscienza” del mondo cosiddetto civilizzato (?) nei confronti degli “ultimi” di questa Terra, padre Zanotelli a Trento, al castello del Buonconsiglio, sabato 18 giugno, è arrivato, “Trentino dell’anno” per “Uomo città territorio” (gruppo culturale, rivista e casa editrice). Era la 28a edizione del premio di Uct indetto dal suo fondatore, Sergio Bernardi.

E come nelle caratteristiche del religioso, che in un primo momento, per sua stessa ammissione, neanche voleva riceverlo, ha preso in mano il microfono e l’ha “ceduto” ai comitati che in Trentino si battono perché l’acqua sia pubblica, sulla scorta di quanto gli italiani hanno deciso nel referendum del 2011, e contro il Tav, il progetto dell’alta capacità ferroviaria da Monaco a Verona che interesserà anche una parte non indifferente della nostra regione tra tunnel del Brennero e interramento della linea per decine di chilometri. “Riconosco il valore di questo premio – ha detto – se viene dato a chi 'lotta' in maniera non violenta per salvaguardare il bene più prezioso, qual è l’acqua e il territorio che, con il Tav, sarà 'toccato' nelle sue falde acquifere”.

Zanotelli, che da tempo vive a Napoli, nel rione Sanità, uno dei più difficili e ad alta concentrazione camorristica, a proposito del fenomeno immigratorio ha esortato poi le autorità a fare in modo che il passo del Brennero non venga chiuso. “Sarebbe la fine dell’Europa”, ha sottolineato. Il padre comboniano ha quindi definito “vergognoso” il fatto che a Trento e Rovereto la gestione e la distribuzione dell’acqua siano nella mani di una società per azioni, per sua natura privata (ma, va ricordato, a partecipazione pubblica, ndr) e ha auspicato la costituzione di un’azienda speciale, “in linea con quanto stabilito dal referendum”.

Nel corso della cerimonia sono stati premiati anche il fisico Francesco Benini (“personaggio del futuro”), l’ex rettore dell’università Fulvio Zuelli (“una vita per la cultura e la conoscenza”), Alzheimer Trento (“un’associazione per la collettività”), Tosca Giordani, staffetta della Resistenza (“una testimonianza della storia”) e, alla memoria, il partigiano Ugo Tartarotti.

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