Tn 18 Oltre le mura: la cultura come bussola per il rinnovamento

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Una sigla e un numero: “Tn18”. E’ la prima pietra della candidatura di Trento a Capitale italiana della cultura 2018, posata oggi a Palazzo Geremia dal sindaco Alessandro Andreatta, dal presidente della Provincia Ugo Rossi e dagli assessori alla Cultura del Comune, Andrea Robol e della Provincia, Tiziano Mellarini che, insieme agli sponsor, hanno presentato il dossier consegnato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo lo scorso 30 giugno.“Una narrazione appassionata e veritiera dell’identità di Trento in divenire – l’ha definita il sindaco. La storia di quel che siamo stati, di quel che siamo e che vogliamo diventare. Trento Capitale italiana della cultura vuole essere una nuova sfida che dovrà coinvolgere tutta la città e l’intero territorio trentino. L’obiettivo non è quello di dare il via a un anno di eventi effimeri e causali, ma di produrre un cambiamento visibile – ha detto Andreatta – di lasciare un’eredità duratura di iniziative, di opere pubbliche, di consapevolezza, di coinvolgimento, di visibilità. Se diventassimo Capitale ma non riuscissimo a far crescere la comunità, a seminare qualche dubbio e ad alimentare qualche sogno, allora avremmo davvero fallito”. “La Provincia farà la propria parte – ha detto Rossi – anche dal punto di vista finanziario. Dalla nostra parte abbiamo la storia, l’ambiente, abbiamo un territorio straordinario senza cui Trento non sarebbe quello che è. Mi compiaccio poi della collaborazione dei privati, il cui ruolo è fondamentale soprattutto quando si parla di cultura”. Il presidente, infine, non ha fatto mancare due raccomandazioni: “Auspico che questa candidatura sia l’occasione per valorizzare l’asse tra Trento e Rovereto e per mettere a fuoco anche il tema di un territorio che sperimenta da anni un autogoverno responsabile, un’autonomia che va fatta conoscere e difesa”.
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