Stava, mons. Tisi: “La responsabilità è dell’incuria e del profitto umano”

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“Assistiamo a continue operazione di morte e di umiliazione compiute in nome di Dio.  Forse di fronte alla tragedia di Stava anche noi abbiamo lanciato verso Dio, ed è comprensibile, l’accusa di essere l’autore di questa terribile disgrazia. Più d’uno in quel momento ha alzato lo sguardo verso Dio chiedendo ragione”. Sono le parole con cui l’arcivescovo Lauro Tisi si è rivolto alla comunità di Tesero, della Val Fiemme e soprattutto ai parenti delle vittime nella S. Messa celebrata oggi pomeriggio nell’anniversario della catastrofe di Stava, che il 19 luglio di 31 anni fa carpì la vita di 268 persone innocenti. Quest’anno la celebrazione è avvenuta nel rinnovato cimitero di San Leonardo, dove riposano le vittime di Stava, accanto all’omonima chiesetta.

“A distanza di trent’anni – ha detto con passione l’Arcivescovo – possiamo senza timore attribuire la responsabilità di quella tragedia non a Dio ma all’incuria, alla superficialità, al profitto”.

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