San Rocco, pellegrino nel segno della carità

Nato a Montpellier fra il 1345 e il 1350, intorno ai vent’anni di età decise di seguire Cristo fino in fondo: vendette i suoi beni e, indossato l’abito del pellegrino, fece voto di recarsi a Roma. Giunto in provincia di Viterbo mentre imperversava la peste, chiese di prestare servizio nel locale ospedale. Si diresse poi a Nord dove il morbo infuriava con maggiore violenza. A Piacenza proseguì la sua opera di conforto e di assistenza ai malati, finché scoprì di esserne stato colpito lui stesso. Si allontanò dalla città e si rifugiò in un bosco vicino al fiume Trebbia. Dopo la guarigione, riprese il viaggio per tornare in patria, ma fu arrestato come persona sospetta e gettato in prigione a Voghera, dove morì il 16 agosto di un anno compreso tra il 1376 ed il 1379.

Le antiche fonti agiografiche sulla vita del santo, raccontano come, durante il suo pellegrinaggio, il giovane Rocco si occupava di malati che, a volte, venivano abbandonati persino dai familiari. Molti di essi, dopo che egli li benediceva e si prendeva cura di loro, guarivano in modo miracoloso, il che contribuì a far emergere il carisma del santo presso una popolazione terrorizzata dall'epidemia di peste. Patrono di numerose città e paesi, san Rocco è stato infatti il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e più in generale dalle malattie gravi. In senso più moderno, è anche un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato.

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