Gli scout progettano “ponti”

La sfida: imparare ad “osare la novità nella fedeltà” crescendo nella dimensione della fede, nella competenza comunicativa e relazionale, nel pensiero su temi etici e di attualità

“Mi raccomando: capacità di dialogo! Fare ponti, fare ponti in questa società dove c’è l’abitudine di fare muri. Voi fate ponti, per favore!”. Così aveva detto Papa Francesco agli scout cattolici dell'AGESCI, riuniti in piazza San Pietro per l'udienza generale nel giugno 2015. E da questa immagine del ponte gli scout trentini si sono lasciati ispirare per costruire, attraverso un impegnativo percorso che nell'ultimo anno ha coinvolto tutti i capi della regione, il nuovo “Progetto di zona 2016-2019”, che è stato approvato all'unanimità domenica 25 settembre dall'assemblea riunita al santuario di Pietralba.

Questo Progetto parte proprio dalle esigenze formative dei capi, dai dubbi e dalle difficoltà che nascono nell'attività educativa con i bambini e i ragazzi, per sostenerli nel loro servizio e consolidare la loro presenza nel territorio in un’ottica di sviluppo qualitativo più che quantitativo. Alla fine di un complesso lavoro di elaborazione, è emerso che nei prossimi tre anni il nuovo Progetto offrirà ai capi del Trentino-Alto Adige occasioni di crescita e consolidamento nella dimensione della fede vissuta e trasmessa (anche approfondendo le posizioni del Magistero della Chiesa su temi pastorali, etici e sociali), nella competenza comunicativa e in quella relazionale, nella capacità di contribuire al pensiero associativo su temi etici e di attualità (imparando a costruire reti di conoscenza e collaborazione con le altre realtà del territorio), nella competenza progettuale e della gestione del gruppo nella complessità.

L’immagine dei ponti richiama la continuità nel tempo e nello spazio e il superamento di essi, l’andare oltre; le radici e, allo stesso tempo, lo slancio verso il nuovo. Il concetto che attraversa tutto il Progetto è quello di “osare la novità nella fedeltà”, perché il cambiamento richiede chiarezza e fermezza nei valori e nei principi e al tempo stesso velocità di traduzione nei nuovi linguaggi e creatività nelle declinazioni contingenti.

La sfida che i capi del Trentino-Alto Adige hanno raccolto domenica scorsa a Pietralba è quella di essere costruttori di ponti, di legami significativi (tra capi, con i ragazzi, le famiglie e i territori, nella Chiesa e nella società), verso quel “cambiamento” – questo il loro desiderio – “che vogliamo produrre oggi per rendere migliore il domani”.

In mattinata i capi della regione avevano raggiunto il santuario a piedi da strada diverse, divisi per zone di provenienza: un'occasione per ripartire con fiducia nel loro cammino di fede e dare forza alla loro fratellanza nel nome del Signore. Nello stile del pellegrino, che è anche quello scout: sulla strada. Una volta giunti a Pietralba, si sono riuniti per la Messa (celebrata dall'assistente regionale d. Paolo Devigili, p. Marfi Pavanello, che dopo tanti anni di servizio ha salutato l'Associazione, e dal vicario generale d. Marco Saiani) e per i lavori assembleari.

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