Agesci: gli scout s’impegnano a “rendere ragione della speranza”

Sono stati quasi trecento i capi – assistenti ecclesiastici, responsabili di zona, responsabili regionali, incaricati nazionali e vertici dell’AGESCI – che da tutta Italia hanno raggiunto Assisi per partecipare al Convegno del centenario dello scautismo cattolico.

“Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore”: questo il titolo del convegno, tenutosi ad Assisi dal 20 al 22 gennaio presso la Cittadella. Il programma prevedeva la lectio di apertura, presieduta dal cardinal Bagnasco, una tavola rotonda su “Essere cattolici nella società ed educatori nella Chiesa nazionale e locale” con mons. Antonio Napolioni, la dott.ssa Serena Noceti e il prof. Silvano Petrosino e tre relazioni: “L’identità pedagogica dello scautismo”, con Gualtiero Zanolini, “L’identità dello scautismo cattolico” con padre Federico Lombardi, “Le tappe dello scautismo cattolico che hanno segnato la sua storia” con Michele Pandolfelli.

Tra i partecipanti anche una significativa rappresentanza di capi scout del Trentino Alto Adige (i responsabili delle varie branche e alcuni assistenti ecclesiali) e del Veneto. “Il Convegno – afferma Barbara Battilana, responsabile regionale del Veneto – è stata una bellissima occasione per prendere coscienza della realtà che si vive nei propri territori e per riflettere sulle sfide che lo scautismo cattolico si trova ad affrontare”. Il Vangelo di domenica scorsa, su cui si è soffermato Bagnasco, bene esprimeva il frutto del convegno: il Signore ci incontra e ci chiama a sé, mentre noi rimaniamo affascinati dalla bellezza dell’esperienza di vita che Gesù ci propone e decidiamo di seguirlo.

“Come scout e guide, parte del popolo di Dio, – affermano i capi Agesci – sentiamo forte la nostra chiamata ad abitare nel mondo. Al contempo siamo chiamati ad annunciare la bellezza del messaggio evangelico, uscendo dalle nostre sicurezze e vivendo sulla frontiera, assieme a quei ragazzi e famiglie che non frequentano abitualmente la vita delle nostre parrocchie. La sfida cristiana, che anche per noi scout sentiamo, è quella di camminare su strade non conosciute e mai pensate con quella gioia profonda che caratterizza chi ha incontrato il Cristo”.

L’Agesci è chiamata ad essere un’associazione che sa riconoscere le proprie debolezze ma al tempo stesso sa “rendere ragione della speranza” che abita nei cuori dei capi e ragazzi.

Alessio Magoga

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