“La storia non si cambia, ma si legge con occhi nuovi”

“Non partecipavo ad un incontro così intenso, almeno da 15 anni. Precisamente dal 2001 con la firma della Carta ecumenica a Strasburgo”. Lascia Trento dopo tre giorni di lavoro ma anche di soddisfazione, il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che ha collaborato con la Conferenza Episcopale Italiana per quasi un anno in preparazione dell'incontro di Trento. “L'anniversario della Riforma è stata occasione per riprendere il cammino. Non si tratta di avere un atteggiamento revisionista o di convenienza rispetto al passato – aggiunge Negro – il 31 ottobre a Lund il Papa ci ha ricordato in sostanza che la storia non si può cambiare o edulcorare, ma i fatti possono essere letti nell’oggi in modo diverso. Senza cancellare tutto quanto di nuovo c’è stato nei nostri rapporti e purificandoli da tutto quanto non ha più ragione di dividerci”.

Dopo Lund e dopo questo convegno di Trento? “Insieme a don Cristiano Bettega abbiamo già immaginato un secondo convegno sulla Riforma in cui allargare il confronto anche ai fratelli ortodossi. Da quest’anno di lavoro insieme attraverso riunioni che chiamavano spontaneamente “consulte”: da questo rapporto informale c’è il desiderio di creare un organismo di raccordo consultivo ma permanente delle comunità cristiane in Italia. Una struttura agile, leggera, che possa dare continuità al lavoro ecumenico”.

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