Il testamento di Karl Golser

Bressanone – Nei giorni dell’ultimo saluto al vescovo emerito di Bolzano-Bressanone Karl Golser, i due settimanali diocesani hanno pubblicato il suo testamento spirituale, datato 28 luglio 2009, due anni prima delle dimissioni per motivi di salute.

“La mia vita è nelle mani di Dio. Non mi faccio problemi se mi resta ancora tanto o poco da vivere. Sia fatta in tutto la volontà del Signore”, scriveva il vescovo. “Ho scelto come motto per il mio ministero episcopale ‘Cristo nostra pace’. Gesù Cristo è per me la pace, la redenzione e la salvezza, che egli ha ottenuto anche per me con la sua morte in croce e con la sua risurrezione. Egli è per me la vita e ho cercato sempre più, che non fossi io a vivere, ma fosse lui a vivere in me”.

Il testamento del vescovo è soprattutto un atto di umiltà. “Sono consapevole di aver adempiuto solo in parte a questi obiettivi di vita, di aver spesso cercato il riconoscimento personale e di non aver annunciato il Signore Gesù Cristo”. “Mi sono speso troppo poco anche nel cercare di costruire la pace e rapporti di fiducia reciproca, innanzitutto all’interno della comunità dei nostri sacerdoti, ma poi anche tra persone di diverse lingue e culture. Mi sono sforzato di trasmettere argomenti e conoscenze di base, ma troppo spesso e troppo in fretta ho smesso di confutare i pregiudizi, senza così costruire veramente una base per la convivenza. Sono consapevole di aver mostrato troppa poca leadership, per arrivare a realizzare ciò di cui ero intimamente convinto”.

La conclusione: “Fino ad oggi sono stato riempito di grazie. Per questo non desidero smettere di ringraziare e di chiedere a tutti di ringraziare Dio per la sua grazia e la sua misericordia”.

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