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La riforma del sistema culturale.
La controversa questione della creazione di 4 poli museali anima le consultazioni promosse dalla Quinta commissione del Consiglio provinciale di Trento.
Se il Museo diocesano, Civico e il Museo della guerra di Rovereto bocciano la riforma targata Tiziano Mellarini perché “serve un approccio interdisciplinare” dicono i rispettivi direttori, un sì pieno invece arriva dal Museo degli usi e costumi della gente trentina di S. Michele all’Adige.
Il direttore Giovanni Kezich esprime soddisfazione per l’emendamento che istituisce un polo dell’etnografia “perché la cura degli usi e costumi del Trentino è un cespite molto diffuso della cultura dell’autonomia”.
In tal modo – osserva – si valorizza un aspetto della realtà e dell’identità trentina, che rende più forte e ravviva il senso di appartenenza” Ai nostri microfoni aggiunge (Ascolta audio qui sotto) .
“Ci sono attualmente sul territorio tra 90 e 100 realtà etnografiche disponibili alla visita del pubblico e collegate con il museo di S. Michele – osserva ancora Kezich . Su questo tema noi lavoriamo dal 1995. Questo polo delle tradizioni popolari potrebbe quindi distinguere il Trentino e i suoi valori, dando un segnale importante all’esterno, alle province contermini limitrofe e al Paese, dove questo settore esiste ma stenta ad ottenere un riconoscimento legislativo”