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“Un’azione che non colpisce solo i migranti e il progetto di accoglienza ma che offende i valori più profondi della nostra comunità.”Ferma condanna per l’atto intimidatorio esprimono il presidente Ugo Rossi e l’assessore provinciale Luca Zeni. “Si tratta – affermano – di riprovevoli azioni che cercano di minare la serena convivenza. Il tentativo sembra essere quello di infrangere con la violenza un equilibrio, una progettualità che giorno dopo giorno si traduce in accoglienza, dialogo e incontro, pur tra le difficoltà che inevitabilmente accompagnano questi percorsi”.
A Roncone, quindi, l’accoglienza proseguirà senza cedimenti. È responsabilità dell’intera comunità – concludono presidente e assessore – non sottovalutare l’entità di questo nuovo atto di violenza che fra l’altro stavolta ha colpito una struttura dove all’interno sono presenti dodici persone; tuttavia, è altrettanto importante non interpretarlo come un segnale di odio da parte di molti, bensì come un’indegna provocazione da parte di pochi.”
Sulla stessa linea il sindaco Franco Bazzoli, che parla di “atto deplorevole e inqualificabile che non rappresenta la comunità delle Giudicarie e di Roncone, che si è sempre distinta per generosità e accoglienza.”“Si tratta di un’azione molto grave che non deve essere sottovalutata perché caratterizzata dal passaggio dalle parole ai fatti”, afferma il presidente della Comunità delle Giudicarie Giorgio Butterini che aggiunge: “Ci sono canali civili e democratici per manifestare la propria insofferenza”.