La trasparenza… per mille

Domenica 14 maggio la sensibilizzazione sulle offerte dell'8 per mille. Anche una promozione del 5 per mille

Anche in diocesi di Trento domenica 14 maggio le parrocchie sono invitate a promuovere e vivere la giornata di sensibilizzazione per il sostentamento della Chiesa. Viene presentata come “una Giornata dedicata a far conoscere il bene fatto e ancora da fare”. Infatti, grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica essa sostiene ogni anno migliaia di progetti in aiuto dei più deboli e dimenticati in Italia e nei Paesi più poveri del mondo.

Ma è anche “una Giornata dedicata alla trasparenza grazie alla mappa interattiva sul sito www.8xmille.it dove osservare i risultati concreti della propria firma, intervento per intervento, in tutta Italia. Una Giornata per ricordare come un semplice gesto sulla dichiarazione dei redditi si trasformi ogni anno in sostegno a migliaia di progetti di carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, opere di culto e pastorale per la popolazione italiana e all’attività di evangelizzazione e conforto portata avanti da 35 mila sacerdoti diocesani”. 

Come funziona l'8 per mille

In base alla dichiarazione annuale dei redditi, una quota pari all’8xmille del gettito complessivo che lo Stato riceve dall’Irpef, viene usata per scopi “sociali o umanitari” a gestione statale oppure “religiosi o caritativi” gestiti da confessioni religiose. Sta a ogni contribuente scegliere la destinazione di questa quota tra: lo Stato o la Chiesa cattolica o le altre confessioni religiose. La ripartizione dei fondi si fa esclusivamente in proporzione alle scelte espresse e quindi senza tenere conto degli “astenuti”. Esempio: se il 60% dei contribuenti esprime una scelta, si terrà conto delle preferenze di quel 60%. Quindi lo stato ripartisce l’intero 8xmille senza che l’astensione di alcuni ne sottragga alla ripartizione una parte.

Tutte le firme han pari valore

I soggetti destinatari possono variare ogni anno in quanto ogni confessione religiosa è libera di chiedere accordi con lo Stato italiano per aderire al meccanismo aperto dell'8xmille. Oggi, oltre allo Stato ci sono 12 beneficiari: Chiesa cattolica, Unione Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, Chiesa Apostolica in Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG).

Dove sono finiti i ricavi

La destinazione dei fondi anche a livello locale è stata puntualmente comunicata anche quest’anno. Vita Trentina ne ha riferito il 30 novembre scorso pubblicando tutti i beneficiari della suddivisione dei fondi (947,280 euro per iniziative caritative e 1.016.815 per iniziative di culto e pastorali) gestiti per il 2016 dall'Arcidiocesi di Trento a seguito di una ripartizione ispirata ad un principio di solidarietà “nazionale” verso le realtà italiane più bisognose. A livello trentino si è tenuto conto delle indicazioni di massima offerte a livello nazionale: evitare un'eccessiva parcellizzazione dei contributi; privilegiare le iniziative di carità e solidarietà rispetto alle voci iniziative di culto o pastorali e annuncio tramite i media; preferire i progetti non procrastinabili e non “coperti” in altro modo, ricorrendo anche ad una rateizzazione del contributo. I due interventi finanziariamente più cospicui – previsti come una tantum – vanno ambedue indirettamente a beneficio dei richiedenti asilo: una somma di 330 mila euro va alla Fondazione Comunità Solidale per la ristrutturazione di 35 strutture d'accoglienza per un totale di 199 posti; una somma di 250 mila euro va all'Arcidiocesi di Trento sempre nell'ambito della ristrutturazione di alloggi per richiedenti asilo, in particolare negli edifici di San Nicolò a Ravina di Trento che ospitano le famiglie accolte con i corridoi umanitari

Cos'è il 5 per mille

Il responsabile della sensibilizzazione, don Duccio Zeni, parroco di Mattarello, segnala d'intesa con la Caritas e altre sigle cattoliche un'ulteriore possibilità di ”.

Il 5 per mille indica una quota dell'imposta IRPEF, che lo Stato italiano ripartisce, per dare sostegno, tra enti che svolgono attività socialmente rilevanti (ad esempio non profit, ricerca scientifica). Il versamento è a discrezione del cittadino-contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi.

La legge finanziaria 2010 (confermata nel 2014) ha previsto la possibilità di destinare il cinque per mille delle proprie imposte ad associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, associazioni e fondazioni di promozione sociale, enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, comuni e associazioni sportive dilettantistiche, attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.

Dal punto di vista del cittadino, il cinque per mille rappresenta una forma di finanziamento delle organizzazioni non profit, delle Università e degli Istituti di ricerca scientifica e sanitaria che, a differenza delle donazioni, non comporta maggiori oneri, in quanto all'organizzazione prescelta (con l'indicazione del codice fiscale nella dichiarazione dei redditi) viene destinata direttamente una quota dell'IRPEF.

Dal punto di vista dello Stato rappresenta invece un provvedimento di spesa, in quanto teoricamente vincola parte del gettito dell'imposta sui redditi (IRPEF) alle finalità individuate dal contribuente.

Oltre che come nuova forma di finanziamento del cosiddetto terzo settore, l'istituto del cinque per mille è pure un esempio di sussidiarietà fiscale. Tra i numerosi soggetti per i quali è possibile firmare nel 2017, per il 2016, ci sono anche le ACLI e altre realtà o sigle cattoliche come Noi Oratori.

Chi può firmare

Possono firmare tutti coloro che presentano la dichiarazione dei redditi, sull’apposito modulo allegato.

Ma possono firmare anche coloro che sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi e che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU.

Ogni anno, per scegliere, devi semplicemente firmare su uno dei modelli: 730, CU, REDDITI.

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