“Siamo tutti migranti”

Nell’anniversario della morte di santa Paolina, il 9 luglio di 75 anni fa e nel 15° anno della canonizzazione, si è svolta a Vigolo Vattaro la Festa provinciale dell’emigrazione. Sede quanto mai appropriata per ospitare l’evento arricchito da incontri, spettacoli, mostre e dibattiti nei giorni che l’hanno preceduto.

Domenica scorsa, di buon mattino, c’è stata la sfilata per le vie del paese in festa dei vessilli delle associazioni e dei circoli, preceduta dal Corpo musicale S. Giorgio, da rappresentanze di vigili del fuoco e alpini dell’altopiano, alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi e di diverse autorità provinciali e locali, oltre che giunte dal Brasile. Alla casa natale di santa Paolina, al secolo Amabile Lucia Visintainer, don Livio Dallabrida ha ricordato con calorose parole la situazione di fine Ottocento in Trentino, la scelta della famiglia di partire per l’America, la decisione di Amabile di spendersi per gli ultimi e ha pure raccontato un aneddoto: suor Luisetta Nami di Primiero andava a trovare Amabile tutti i giorni e quando erano sole apriva il cassetto del comodino, prendeva un frutto, un dolce, un biscotto e le diceva: “Le mie suore l’hanno portato per me, ma io l’ho messo via per te; mangialo, sentirai il profumo del tuo Primiero”.

La sfilata è proseguita gioiosa dentro l’abitato sostando davanti al municipio per i discorsi ufficiali coordinati dall’ottima regia di Carlo Bridi (che nel contesto dell’evento ha scritto e presentato una nuova edizione del libro su Madre Paolina). Hanno portato un saluto il sindaco di Vigolo Vattaro David Perazzoli, il sindaco di Nova Trento, in Brasile, Gian Francesco Voltolini, il sindaco di Alta Valle Matteo Paolazzi (per il passaggio delle consegne, infatti il prossimo anno la Festa provinciale dell’emigrazione si terrà a Faver), il vicepresidente del consiglio provinciale Walter Viola, il consigliere Claudio Civettini, Alberto Tafner e Mauro Verones, presidenti il primo dell’associazione Trentini nel mondo, che quest'anno festeggia 60 anni di attività, e il secondo dell’associazione Famiglie trentine all’estero. “Questa Festa – ha detto Tafner – serve a ricordarci che quello delle migrazioni dei popoli è un fenomeno che esiste da sempre. Oggi coinvolge gente disperata. Ma anche i trentini lo erano: non sapevano nemmeno cosa fosse l’oceano”.

L’intervento del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, è stato preceduto dall’Inno al Trentino suonato dalla banda. “Questa è una festa densa di significati per fare memoria di ciò che è stata l’emigrazione, ma anche per ringraziare chi continuamente ce la ricorda. Mi riferisco alle associazioni provinciali che con il Comune Altopiano della Vigolana e il volontariato locale hanno organizzato la festa con l’orgoglio di essere trentini, di saper fare bene le cose e di riscoprire i valori”. “Oggi – ha concluso – l’emigrazione dal Trentino è ben diversa: non coinvolge chi è povero, ma imprenditori e laureati”.

Il maestoso suono delle campane della parrocchiale dedicata a S. Giorgio ha accolto l’arrivo in chiesa per la celebrazione eucaristica. Chiesa gremita, ampliata da tendoni allestiti sul sagrato con il presbiterio ricamato da tanti stupendi fiori. Il vescovo Lauro ha presieduto la celebrazione circondato da altri sette sacerdoti, tra i quali, oltre al parroco don Giorgio Gabos, anche don Beppino Caldera e don Francesco Moser (entrambi con molti anni di missione alle spalle). Il coro parrocchiale dell’altopiano diretto da Gianni Moratelli ha accompagnato il rito, cantando anche in portoghese.

“Dobbiamo sognare la pace – ha tuonato all’omelia l’arcivescovo -, tutti i popoli hanno bisogno e diritto di sfuggire alla guerra. Per questo il nostro impegno è quello di evitare gli egoismi personali. Dobbiamo sognare il bene comune e spenderci insieme agli altri per fare comunità. E lo dico anche alle nostre parrocchie che hanno smarrito l’essere comunità. Dobbiamo sentire il bisogno di sentirci tutti un po’ più piccoli e più miti, proprio come ci ha insegnato santa Paolina nel suo essere prezioso dono agli altri”.

Fra le offerte portate all’altare, anche un mappamondo in segno di fraternità globale.

Prima della solenne benedizione, un saluto l’ha portato suor Anna Tomelin, la superiora del Santuario di Nova Trento, in Brasile, in questi giorni ospite delle consorelle a Vigolo Vattaro. Di chiari origini venete, con accento più portoghese che italiano, ma comprensibile, ha ringraziato tutti dell’ospitalità ricevuta. “Una bella unione”, l’ha definita. Toccando con affetto la statua di santa Paolina, ha ricordato la grande venerazione del popolo brasiliano per la santa originaria del Trentino. “Pensate che in questo momento al Santuario ci sono 20 mila fedeli che pregano santa Paolina!”, ha concluso. Proprio nel segno di santa Paolina il Comune dell'Altipiano della Vigolana ha siglato un Patto di Amicizia con la municipalità brasiliana di Nova Trento.

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