Un pezzo d’Africa sul “Piz Comboni”

Da vent’anni, la seconda domenica di luglio, un piccolo altare, ricavato sulla cima più elevata della montagna di Segonzano, recupera le testimonianze di una valle che ha scritto pagine importanti nella storia delle missioni cattoliche. Una targa di bronzo, sotto l’immagine di san Daniele Comboni, riporta il nome di 14 missionari comboniani di Segonzano (quattro dei quali ancora viventi). È il cippo della memoria di coloro i quali hanno speso la propria vita in Africa, America Latina, Estremo Oriente.

Domenica 9 luglio, i missionari comboniani Donato Benedetti e Mario Benedetti da Segonzano, assieme al responsabile della comunità di Muralta, Mariano Prandi, hanno detto messa per un centinaio di persone e parlato della loro esperienza in terra d’Africa. Padre Donato, appena rientrato dal Togo, padre Mario tornato dal Sud Sudan dove infuria la guerra civile.

Con la loro, anche la testimonianza della dottoressa Maria Martinelli, da Calceranica, una suora comboniana, medico-chirurgo e responsabile del St. Comboni Hospital di Wau, nella regione sudanese del Bahr-El-Ghazal. Maria Martinelli è suora da trent’anni. Unico medico, assieme ad un fratello comboniano, ha avviato una scuola per la formazione di personale infermieristico e ostetrico a supporto di una comunità dove la mortalità infantile (6,8%) e materna (2%) è tra le più elevate al mondo. Nel Sud del Sudan, dove è approdata dopo precedenti esperienze in Uganda, Etiopia e Ciad, la religiosa di Calceranica, sorella del noto cardiochirurgo Luigi Martinelli, è “costretta” a effettuare più di duemila interventi chirurgici all’anno. Le soddisfazioni professionali si accompagnano alle sconfitte, dovute anche a carenza di strumenti e di personale. Dice: “Il padrone della vita è Dio e io faccio quello che posso”.

Oltre alla dimensione professionale, suor Maria Martinelli deve seguire anche le “regole” della sua congregazione. Al rientro in Africa, dopo una breve vacanza in Trentino, la religiosa-medico-chirurgo dovrà rallentare la propria attività in sala operatoria e dedicarsi alle consorelle, essendo stata designata quale “provinciale” delle Comboniane del Sud-Sudan.

All’opera di padre Donato Benedetti, in Togo, Vita Trentina ha dedicato un’intera pagina nel maggio scorso. Quanto a padre Mario Benedetti, che compirà 80 anni il 17 agosto e non ha ancora raggiunto l’età della… pensione, va detto che è in Africa dal 1970 e che, dopo aver operato fino al 2010 in Congo, ha seguito i suoi parrocchiani, dell’etnia Azande, profughi nel sud del Sudan. Un’esperienza terribile, fra una guerra civile e l’altra, sempre a rischio della propria incolumità personale. Nel dicembre del 2007, padre Mario fu rapito e sequestrato da un gruppo di ribelli nord-ugandesi dell’Lra, l’esercito di resistenza del Signore, che hanno massacrato migliaia di persone.

Ai suoi missionari e alle missionarie di Segonzano la comunità dedicherà una serata nel corso del mese di agosto. L’iniziativa è dell’associazione di volontariato “Stella Bianca”.

Alberto Folgheraiter

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