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Con il via libera definitivo del Consiglio dei ministri arrivato un paio di giorni fa è ufficiale: l’Italia avrà il suo reddito minimo. Si chiama Reddito d’inclusione (Rei) e prevede da gennaio l’erogazione ai nuclei familiari più poveri di un assegno mensile da 190 a 485 euro per una durata massima di 18 mesi.
Applicati i criteri per l’assegnazione, si stima che in Italia lo strumento possa raggiungere ed aiutare circa 660 mila famiglie, di cui 560 mila con figli minori. La misura si applica anche in Trentino, dove esiste però anche il reddito di garanzia che, a partire dall’1 gennaio, si trasformerà in assegno unico. Due strumenti che non si potranno sovrapporre: in Trentino il Rei varrà dai 2 ai 3 milioni di euro e intererserà alcune migliaia di famiglie, mentre l’assegno al reddito vale dai 13 ai 14 milioni di euro e potrà aiutare almeno 8 mila famiglie.
Il reddito di inclusione sarà erogato dall’Inps, come spiega il direttore dell’Istituto Marco Zanotelli (ascolta qui sotto)