L’alpinismo piange Armando Aste

>

Il mondo dell’alpinismo piange la scomparsa, nel tardo pomeriggio di ieri a Rovereto, di Armando Aste, tra i massimi alpinisti italiani del dopoguerra. Nato a Isera 91 anni fa, ha concentrato la sua attività alpinistica soprattutto nelle Dolomiti, dove ha scalato numerose pareti di grandissima difficoltà: prime ascensioni assolute, prime invernali e prime solitarie di livello internazionale. Ha aperto vie in Marmolada, sul Brenta, sulle Alpi e in Patagonia. Tra le sue imprese più significative la via Dell’Ideale sulla parete Sud della Marmolada, nel 1964, mai affrontata prima e giudicata da Messner come una delle vie più difficili delle Dolomiti. Era Accademico del C.A.I. E nel Gruppo Scrittori di montagna.

Fervente cattolico, grande alpinista e grande lavoratore, come operaio dal ’44 alla manifattura Tabacchi, per un breve periodo anche consiliere comunale a Rovereto nelle fila della Dc, Armando Aste per propria scelta non ha mai voluto fare dell’alpinismo una professione, ritenendo sempre più importanti gli impegni del vivere civile e sociale; il suo alpinismo presentato in tante serate pubbliche è sempre stato un modo per poter testimoniare la sua fede religiosa, così come i suoi libri che sono, anche, una preghiera, rivolta al cielo dalla cima di una montagna.

Ai nostri microfoni lo ricorda con affetto l’amico alpinista roveretano Giuliano Stenghel (Ascolta audio qui sotto

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina