Divorziati risposati verso l’Eucaristia

I criteri per il cammino di conversione alla luce di “Amoris Laetitia

Divorziati risposati. Quali criteri per il discernimento personale e pastorale? Nel suo nuovo libro (vedi sopra) il vescovo Marcello Semeraro, ne indica tre, suddivisi complessivamente in sette punti. Eccone una sintesi:

1) PREMESSE INDISPENSABILI

a) vanno garantite le necessarie condizioni di umiltà. Riservatezza, amore alla Chiesa e al suo insegnamento (Al 300)

b) non è da ritenere in tali condizioni chi ostenta la sua condizione irregolare e di oggettivo peccato.

2) RIGUARDO AL MATRIMONIO PRECEDENTE

a) i divorziati risposati devono chiedersi come si sono comportati verso i loro figli …; se ci sono stati tentativi di riconciliazione; com’è la situazione del partner abbandonato; quali conseguenze ha la nuova unione sul resto della famiglia; quale esempio essa offre ai giovani che si devono preparare al matrimonio… (Al 300)

b) al n. 298 l’Esortazione ricorda quanti hanno fatto grandi sforzi per salvare il primo matrimonio e hanno subito un ingiusto abbandono… quanti hanno scelto una seconda unione per l’educazione dei figli, quanti sono oggettivamente certi in coscienza della nullità del primo matrimonio…

3) RIGUARDO ALLA NUOVA UNIONE

a) che sia consolidata nel tempo, con nuovi figli, con provata fedeltà, dedizione generosa, impegno cristiano, consapevolezza dell’irregolarità, grande difficoltà a tornare indietro senza sentire in coscienza che si cadrebbe in nuove colpe” (Al 298)

b) la Chiesa riconosce situazioni per cui per seri motivi (l’educazione dei figli)  non si può soddisfare l’obbligo della separazione (Al 298).

c) valutazione appropriata delle situazioni in cui c’è un notevole grado di stabilità… affetto profondo… responsabilità verso i figli, capacità di superare le prove.

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