Cultura, la riforma è legge

Primerano (Museo diocesano): “Un punto di partenza, non di arrivo”

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Ritirati quasi 2 mila emendamenti ostruzionistici, la legge provinciale di riordino del sistema culturale trentino è stata approvata il 4 ottobre a larga maggioranza. Dopo l’intesa con le opposizioni, solo 5 le astensioni e 25 i voti favorevoli della maggioranza forte anche dei sì di Viola, Simoni e Zanon di Progetto Trentino, di Borga (Civica Trentina) e di Giovanazzi di Amministrare il Trentino.

La riforma firmata dall’assessore Mellarini aggiorna la legge datata 2007 e “punta a rendere la cultura motore di sviluppo trainante per il Trentino”. Prevede la valorizzaizone dei territori, un forte collegamento tra i musei pubblici e quelli privati, nuove modalità di raccolta delle risorse. Dopo la mediazione è uscito questo coordinamento: i musei provinciali (Mart, Muse e San Michele) rimarranno con il proprio cda, formato da tre componenti ciascuno, i cui poteri riguarderanno la programmazione e i progetti insieme alla relativa quota di risorse. Secondo: a capo della parte gestionale e “burocratica” , riferita al personale e alle spese di manutenzione vi sarà direttamente la Provincia con le sue strutture di servizio, che si accollerà tutti gli oneri conseguenti. Terzo: alle due conferenze dei presidenti e dei direttori dei musei provinciali cui la legge affida, rispettivamente, il parere sugli indirizzi politici della Giunta e il coordinamento della programmazione delle attività, parteciperanno, a pari titolo, anche i presidenti e i direttori delle altre strutture museali non dipendenti dalla Provincia ma “di interesse provinciale” (Museo diocesano, fondazione museo storico di Trento, museo della guerra di Rovereto, ecc.), in modo da favorire l’integrazione dell’intero sistema. Fra gli emendamenti approvati nache quello di Borga che “mira all’integrazione delle persone straniere che intendono risiedere stabilmente sul territorio provinciale, mediante iniziative finalizzate all’apprendimento della lingua italiana, dei costumi locali e delle leggi statali e provinciali”.

Tra i primi commenti, quello raccolto da radio Trentino inBlu al Museo diocesano Tridentino: “E’ una legge risultata di un compromesso – commenta la direttrice Domenica Primerano – siamo contenti che i musei non provinciali siano rientrati nel sistema, ma ci sembra un’occasione persa per un’operazione di analisi più condivisa, prima di arricare alle modifiche. Considero l’approvazione un punto di partenza, non di arrivo”.

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