“I consacrati e le consacrate o saranno mistici o non saranno”. Declina una frase del teologo gesuita Karl Rahner, riferita ai cristiani, l’arcivescovo Lauro parlando ad oltre trecento religiose, religiosi, laiche e laici consacrati riuniti, nel pomeriggio di ieri in cattedrale a Trento per la festa della vita consacrata, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la presentazione di Gesù al tempio. Quanto al significato di “mistico” attribuito ai consacrati, l’Arcivescovo lo spiega come  “l’uomo e la donna che si sono trovati in casa Dio,  che si percepiscono cercati e amati da Dio. All’ origine della consacrazione non c’è la ricerca di Dio, ma è  ma Dio che ci ha cercati”. “Vi affido un compito – ha aggiunto monsignor Tisi – : tornare con la memoria al giorno in cui vi siete trovati in casa il Signore della Vita che vi ha sedotte e sedotti”. Per questo il fondamento non è “percepirsi come l’uomo e la donna del fare, ma andare a raccontare ciò che abbiamo ricevuto”.