Campioni di fair play,sul campo e in Rete

È stato l'Istituto comprensivo Trento 7 di Gardolo ad inaugurare, lo scorso 9 febbraio, “Scuole aperte allo sport”, il progetto sperimentale promosso dal CONI, in collaborazione con le Federazioni Sportive Nazionali, e rivolto alle Secondarie di primo grado per l'anno 2017/'18.

Dopo “Talenti 2020” ed “Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria”, anche il nuovo percorso formativo totalmente gratuito – approvato dal MIUR e sostenuto da Samsung Italia – è partito dal Trentino.

“Per il nostro istituto, già vincitore del concorso 'La Scuola più sportiva della provincia 2017', è un altro premio significativo. Riceverlo, per così dire, appena tre giorni dopo la giornata mondiale della sicurezza in Rete, ovvero dell'uso consapevole di Internet, è un motivo di soddisfazione in più, visto che parliamo di un progetto abbinato alla lotta al cyberbullismo”, ha affermato il dirigente scolastico Alfredo Romantini nel corso della presentazione ufficiale.

La sperimentazione – che coinvolge circa 100 scuole italiane (una per provincia), 1.500 classi e 30 mila alunni dagli 11 ai 13 anni – mira a sviluppare il bagaglio motorio globale e le capacità coordinative di base, favorire l'avviamento alla pratica sportiva attraverso un corretto approccio multidisciplinare, consentire un orientamento consapevole ed offrire un servizio sociale alle famiglie, mettendo al centro i ragazzi e gli insegnanti di Educazione fisica, ispirati da un team di testimonial.

“Questo progetto – creato da Andro Ferrari, membro del Dipartimento della conoscenza della Provincia, e subito approvato con entusiasmo dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano – riprende quello 'Scuola e Sport' nato in Trentino una decina di anni fa e riservato alle classi terze e quarte elementari”, ha sottolineato la presidente del CONI Provinciale, Paola Mora.

Testimonial della prima serie di “Incontri con i Campioni” sono state le ginnaste Marta Pagnini, moderatrice e coordinatrice, e Veronica Bertolini. Insieme all'atletica leggera, la ginnastica è lo sport proposto in tutte le scuole partecipanti all'iniziativa. Una terza disciplina verrà scelta fra badminton, baseball e softball, calcio a 5, danza sportiva, golf, hockey su prato, pallacanestro, pallamano, pugilato, rugby senza contatto e taekwondo.

Sono 13, infatti, le Federazioni che aderiscono e che, unitamente al Comitato Italiano Paralimpico, favoriscono l'inclusione nel progetto dei ragazzi con disabilità.

“A me, di carattere introverso, lo sport ha aiutato ad aprirmi, a fare nuove amicizie. Ha insegnato cos'è la condivisione e cos'è la famiglia. A parte la mia d'origine, c'è quella che chiamo 'la mia famiglia per scelta', ovvero le mie compagne”, ha spiegato Bertolini, classe 1995, individualista della Nazionale di ginnastica ritmica e vincitrice degli ultimi cinque Campionati Assoluti. “Ad aprirsi, oggi, aiuta anche Internet, ma in Rete, sui social network, è importante dosare le parole. Una frase innocua per te può fare molto male ad un'altra persona”.

Per questo, “Scuole aperte allo sport” – oltre a tre “Settimane di sport” (una a disciplina) in orario curricolare, alla presenza di tecnici federali laureati in Scienze Motorie, ed a corsi per gli studenti un pomeriggio a settimana (per un totale di quattro turni di un'ora ciascuno) fino al termine dell'anno scolastico – offre anche il percorso valoriale “Campioni di fair play”, con una sezione dedicata alla lotta al cyberbullismo.

“Il percorso – al quale collabora un team di tre o quattro studenti, gli 'Young Ambassador', scelti dai compagni per aiutare gli insegnanti – prevede un kit di materiali cartacei e digitali a supporto delle attività ed un contest a premi abbinato, ossia un video girato dai ragazzi per rappresentare al meglio il gioco corretto”, ha chiosato Pagnini, ex capitana della Nazionale di ginnastica ritmica, con un bronzo olimpico a Londra 2012 ed otto medaglie iridate nel palmarès. “Per essere un campione di fair play, sul campo ed in Rete, basta mettere in pratica dieci semplici regole: rispetto delle regole stesse, rispetto degli altri, rispetto di sé, valorizzazione delle diversità e delle unicità, fratellanza sportiva, lealtà sportiva, imparare dalla sconfitta, giocare per divertimento, non violenza e buon esempio”.

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