Cinque famiglie a “spremere” i candidati

Un gruppo di genitori trentini ha promosso un confronto pubblico sui temi ritenuti più spinosi nell'agenda politica

Fra le centinaia d'incontri preelettorali di questa breve campagna non ha fatto notizia, ma merita attenzione quello promosso nel pomeriggio di domenica scorsa con il titolo “Gli elettori invitano i candidati” da un gruppo di cinque famiglie trentine.

Lo hanno pensato come un confronto pubblico (“affittando” allo scopo la sala circoscrizionale di Povo), ma come un desiderio di condividere il mandato di rappresentanza – come dovrebbe avvenire in ogni elezione – ai potenziali eletti. L'attenta preparazione realizzata dalle famiglie Cima, Previdi, Bortuzzo, Lippi, Santoni ha trasformato le due ore e mezzo di dibattito – con un regolamento stringente, risposte non più lunghe di 4 minuti – in un caso raro ed esemplare di avvicinamento della cosiddetta società civile ai nodi più autentici della vita politica, spesso ben diversi da quelli inseguiti con cinguettio nei salotti tv. Al punto che i primi a rimanere piacevolmente sorpresi sono stati i candidati che hanno raccolto l'invito (per il Centro Autonomista Democratico Maria Chiara Franzoia, per la Lega Nord Giulia Zanotelli, per il Movimento Cinque Stelle Cristiano Zanella, per Liberi e Uguali Andrea Pradi e Renata Attolini) e si sono lasciati “spremere” attorno a cinque problemi-chiave: più che le loro risposte – in parte ricondotte facilmente ai rispettivi programmi elettorali, in parte “spiazzate” dalle repliche dei genitori interroganti – riportiamo qui una sintesi delle problematiche che il gruppo famiglia ha messo a fuoco. Sono infatti “idee dal basso” (secondo l'auspicio espresso in un editoriale da don Remo Vanzetta) che possono aiutare i futuri parlamentari a percepire le attese delle famiglie italiane.

Per l’ambito ambiente e beni pubblici, pur rilevando una crescita della sensibilità ecologica, si segnalano contraddizioni abnormi (le falle del sistema idrico, i ritardi negli impianti di depurazione, smaltimento dei rifiuti) che impongono l’urgenza di un piano decennale nazionale almeno nella bonifica delle zonte a rischio salute ma anche nella valorizzazione delle risorse idriche eliminando sprechi? E’ fattibile, realistico, tener conto di questi aspetti nella ripartizione delle risorse.

Nell’ambito della cittadinanza attiva, il gruppo coglie l’affievolirsi del senso dello Stato, percepito da molti come un’entità astratta che agisce al di sopra del bene delle persone. Con quali azioni coltivare una passione civile che significa “avere a cuore il bene della collettività rispetto al proprio o quello di una corporazione” e come ripensare l’educazione civica fin dalla scuola dell’obbligo (o quali altri strumenti) per per far maturare  il senso dello stato?

Sul tema spinoso dell’equità fiscale e della tutela del contribuente si assiste purtroppo ad un aumento delle “esigenze di cassa” dello Stato con il rischio di un fisco “a misura di furbetti”. Ci si chiede quali proposte si attueranno per ridurre il carico fiscale che opprime lavoratori dipendenti, piccole imprese e professionisti, come semplificare i procedimenti e rendere trasparente e corretto il rapporto con il contribuente; come sostenere la famiglia ( ad esempio dividendo i redditi cumulati per il numero dei componenti effettivamente conviventi, in analogia con il Patto proposto dal Forum) e come prevedere una tassazione equa anche delle grandi imprese.

L’obiettivo del patto fra le generazioni si scontra con la faticosa riforma del sistema pensionistico: l’età pensionabile è salita ulteriormente, allontanando ancora di più l'aspettativa di milioni di persone di potersi godere la vecchiaia in maniera serena e soprattutto con un trattamento previdenziale adeguato. Come limitare i diritti acquisiti in ambito pensionistico (le super pensioni) che hanno creato scompensi sul debito pubblico? volete fare una legge in parlamento che elimini i diritti acquisiti e ricalcoli le pensioni per tutti sulla base dei contributi versati? Come garantire ai giovani un futuro dato che oggi sono senza lavoro e domani saranno senza pensione?

Infine l'ambito della crescita della persona, tutelato dall'art. 3 della Costituzione e anche l'auspicio di Papa Francesco per cui “la partecipazione politica comporta sviluppare una cultura dell’incontro in pluriforme armonia” (Evangelii Gaudium). Come limitare e contrastare l’emergente clima di violenza, sopraffazione e paura che ci accompagna sempre più spesso senza rischiare di abituarci e diventare indifferenti? Come allentare la forbice tra più ricchi e più deboli, sostenere i giovani e i precari l’emarginazione morale e la solitudine derivanti dalla crisi economica? Come affrontare l’ondata migratoria coniugando convivenza, integrazione, legalità, rispetto e costi sociali?

Non poche risposte sono arrivate, talvolta alternative fra loro, così da consentire un sano confronto. Per tutti, infine, l’impegno a rispondere – qualora eletti – su ciascuno degli impegni assunti attraverso un rapporto costante in varie forme con la base elettorale. Fra gli uditori – e i genitori organizzatori in primo luogo – la soddisfazione per aver sperimentato una formula di “patto elettorale” democratico e sincero. Perché non replicarlo anche in altri contesti e con altri candidati?

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