“Il centro è la comunità con Gesù Cristo, non io”

Il primo gesto del nuovo pastore – volutamente, riservato – è stata una visita in Cattedrale nel primo pomeriggio di mercoledì 9 febbraio. Era accompagnato, quasi guidato, dall'Arcivescovo Bressan prima all'adorazione eucaristica nella cappella del Crocifisso, poi all'altare di Vigilio.

All'uscita ha accettato di rispondere a Vita Trentina e radio Trentino inBlu, gli strumenti diocesani in cui molto confida. Perchè questa sosta di preghiera, mons. Lauro?

“Ho voluto venire qui in Cattedrale perchè voglio che il centro di tutto in questo momento sia la comunità diocesana, non il sottoscritto. Al centro è sempre la comunità, il suo rapporto con Gesù Cristo, non il pastore.

Il mio intento è chiedere a San Vigilio che mi aiuti a fare quello che ho espresso nella scelta del motto episcopale ‘Il verbo si fece carne’. Vorrei provare a raccontare Dio a partire dall'umanità di Cristo. Vorrei invitare a far riflettere le persone sul centro di tutto e della nostra vita”.

Stamattina durante l'annuncio Lei è stato sorretto alle spalle prima e poi ha avuto di fronte tutti i suoi collaboratori di Curia. Si porta anche loro in questo nuovo cammino?

L'auspicio è quello di poter continuare a costruire con loro questi rapporti fraterni, perchè non sia il vescovo da solo con le sue idee a guidare il cammino ma si possano elaborare insieme, in comunioni, le azioni e i pensieri utili alla nostra Chiesa”.

Un pensiero ai lontani che ci ascoltano attraverso la radio diocesana, a quanti in questi giorni sentono per la prima volta la sua voce.

Vorrei dire che Gesù Cristo con la sua umanità, col suo Vangelo è di un'attualità sconvolgente. Stiamo tutti morendo di narcisismo, di preoccupazioni per il nostro sé. E questo ci sta togliendo la gioia di stare con gli altri e di valorizzare gli altri. Vorrei dire ai lontani: provate a guardare a Gesù Cristo che – al di là che crediate o non crediate – ci insegna una cosa: che il vero tesoro della vita sono le persone. Se perdiamo le persone, le strette di mano, le lacrime, le relazioni; alla fine la vita non può essere gustata. A chi non crede direi: anche per te c'è Gesù Cristo che ti insegna che gli altri sono la tua fortuna, non sono mai il tuo limite, non sono mai il tuo inferno come diceva Sartre, sono la tua pace e il tuo paradiso”.

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