Don Edy, prete dalla “talare lisa”

Al “Il Diavolo generoso” , volume che ha rivisitato la figura di Tita Piaz, segue di qualche mese un libro sulla vita e l’opera di un altro personaggio che a Pera, e non solo, ha lasciato una traccia incancellabile. Protagonista don Edoardo Cinzol (1902-1988) , sacerdote che ha speso la sua vocazione pastorale e i suoi beni per la crescita spirituale e la promozione sociale della comunità parrocchiale di Pera e Monzon. Vale la pena ricordare che Tita Piaz, bollato come anticlericale, è stato grande alleato di don Edy nel soccorso alle famiglie più povere.

“Ricordando don Edy – Una comunità viva e un prete generoso” , il titolo del volume in corso di stampa per tipi di Alcione: 160 pagine impreziosite da una ampia e curata rassegna fotografica. Intende riproporre all’attenzione dei parrocchiani e dei numerosi altri estimatori la vita del prete dalla “talare lisa” .

Parroco per quasi cinquant’anni a partire dal 1934, in tempi difficili, quando la povertà regnava sovrana. Da quando, appena usciti dal primo conflitto mondiale, si stavano delineando le avvisaglie della seconda guerra con le sue tragiche conseguenze. La ricorrenza del trentesimo anniversario della morte di don Edy, 5 febbraio 1988, ha fatto scattare l’idea di affidare alla carta stampata la sua memoria. Memoria della straordinaria testimonianza di fede, di dedizione e di sacrificio per evitarne l’oblio e da consegnare alla riflessione delle giovani generazioni.

Libro che ha costato un anno e più di lavoro al gruppo di volontari che si à fatto promotore dell’iniziativa rivestendo tutti i ruoli di una vera e propria redazione: biografi, giornalisti, ricercatori, fotografi, topi d’archivio, grafica, revisori di bozze. Notevole la raccolta di testimonianze, documenti, fotografie e reperti. Buona parte del materiale è stata fornita dai parrocchiani sollecitati ad improvvisarsi scrittori per raccontare, anche in ladino, le loro memorie su don Edy.

Come anche ricercatori negli armadi, negli album di famiglia, cassetti o soffitte alla riscoperta di qualche foto, lettera o documento che lo ricordasse. Oppure anche semplici portatori orali di aneddoti, di memorie, di flash di ricordi.

Non è fuori luogo affermare che questo è un libro scritto in buona parte dalla comunità. Alla quale si è aggiunta quella parte costituita dai molti ospiti che negli anni sono passati per Pera affezionandosi, conoscendo e apprezzando l’opera di don Edy. Come pure dei professionisti, amministratori, artigiani e collaboratori esterni che si sono avvicendati nella impostazione, costruzione e finanziamento delle opere sociali promosse da Edoardo Cinzol.

Insomma una miriade di persone ha ritenuto di dare il proprio contributo per dar corpo al volume: è il segno pulsante di quanto la fede, la semplicità, il ruolo e l’opera e, a volte, la cocciutaggine, di questo sacerdote siano rimasti impressi. Non è stato facile vagliare tutto il materiale giunto come non facile è stata la scelta delle fotografie da pubblicare. Ne è scaturito un buon risultato coronato dalla ricca biografia curata da Cesare Bernard, e dalla documentazione fotografica che, abbracciando cinquant’anni di storia, si è giovata della perizia e passione di Alberto Chiocchetti.

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