L’abbraccio del Padre al “popolo in uscita”

Tanti fedeli, domenica 10 gennaio, nelle chiese di Santa Maria del Carmelo e della Madonna del Monte. Il decano don Nicolli: “Vivere la misericordia nei rapporti con i fratelli”

“Dio ci ama non solo quando siamo buoni ma anche quando siamo delusi di noi stessi e incapaci di realizzare i nostri propositi”. L'“amore sconfinato” del Padre Celeste, che “ci solleva nei momenti della caduta” è stato annunciato da don Sergio Nicolli, durante le celebrazioni per l'apertura delle due “Porte della Misericordia”, nelle chiese di Santa Maria del Carmelo e della Madonna del Monte, a Rovereto. Serviranno i decanati di Rovereto e Villalagarina, accogliendo i pellegrini che desiderano riconciliarsi con Dio e con il prossimo.

Numerosi i fedeli che hanno partecipato all'evento, nel pomeriggio di domenica 10 gennaio, festa del Battesimo del Signore. Ogni aspetto della liturgia – i canti, animati dai cori giovanili, le letture bibliche, i salmi e le preghiere – era un inno alla divina Misericordia e all'Amore di Dio volto a raggiungere ogni cuore, mentre sentimenti ed emozioni venivano favoriti dalle note dell'organo e dallo splendore della sei-settecentesca chiesa di Santa Maria.

Dal Vangelo secondo Luca sono risuonate le famose parole di Gesù: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato, invece colui al quale si perdona poco, ama poco”, rivolte alla donna peccatrice che aveva bagnato i piedi del Redentore con le sue lacrime. “È questa la porta del Signore, per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono”, da Dio, e da essa usciamo per proclamare le meraviglie del Signore e “per vivere la misericordia nei rapporti con i fratelli”, ha annunciato il decano, al momento di aprire dall'interno l'ingresso principale di Santa Maria. Contrariamente a quanto avviene di solito, con l'apertura dall'esterno, si è scelta questa modalità per sottolineare il concetto di “Chiesa in uscita” di Papa Francesco.

In precedenza i fedeli erano stati aspersi con l'acqua appena benedetta nel fonte, per la purificazione dai peccati e per ravvivare il proprio battesimo. Secondo la volontà del Pontefice, una possibilità di amare il prossimo viene offerta con l'indulgenza plenaria. Accanto infatti ai sacramenti della riconciliazione e della comunione e alle tradizionali preghiere secondo le intenzioni del Papa – ha ricordato don Francesco Scarin – si chiede un gesto di misericordia corporale o spirituale verso un bisognoso, che può anche essere sopportare pazientemente una persona molesta.

Il “popolo in uscita” – giovani, anziani, famiglie, religiosi, sacerdoti e laici – si è poi riversato all'esterno e si è diretto fino al santuario sulla collina. I Padri missionari della Consolata hanno aperto dall'interno la seconda “Porta della Misericordia”, mentre i sacerdoti benedivano i fedeli sul sagrato. Il santuario, dove era stata collocata l'immagine di Gesù con i raggi bianco e rosso uscenti dal costato, ha poi accolto i presenti per una breve preghiera.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina