Chiare, fresche e dolci acque. Ma da difendere…

Chiare, fresche e dolci acque. Il famoso verso di Petrarca calza a pennello per il territorio che stiamo raccontando in questo inserto. Cascate, torrenti, laghi, incorniciati da spettacolari vette, rendono unica questa porzione di Trentino. Basta percorrere il “Sentiero delle cascate” per rendersene conto: all'interno della valle glaciale più ricca di “oro blu” di tutta la Regione alpina, nel torrente Sarca si tuffano innumerevoli salti d'acqua che hanno concesso alla Val Genova di essere riconosciuta fin dall’800 come “La Versailles delle Alpi”.

Incastonati sopra l'abitato di Madonna di Campiglio, i cinque laghi: Ritorto, Lambin, Serodoli e Gelato come perle glaciali a 2mila metri e passa, qualche centinaio di metri più in basso il Nambino. Baluardi di natura. Del prima e dopo di noi. Poco poco più in là, alla stessa quota del Nambino (1.760), la mano dell'uomo, dopo anni di studi, valutazioni e polemiche, ha realizzato il più grande bacino di accumulo d’acqua per l’innevamento programmato mai costruito in Italia.

Benedetto nell'estate 2015 dell'allora arcivescovo Bressan, il giudizio sul Montagnoli resta sospeso tra evidenti benefici economici – l'opera strizza l'occhio anche al turismo estivo che si trova dinnanzi ad una inaspettata possibilità di refrigerio in quota – e le polemiche per una perdita di identità e paesaggio alpino.

Ma resta un fatto oggettivo: la scarsità delle nevicate nel periodo invernale che porta a un bisogno di maggiore innevamento artificiale. Se n'è parlato, all'interno del tema più ampio del riscaldamento globale, poche settimane fa all'Ecofiera di Tione. Non a caso, la prima edizione del “Festival Trentino dell'Acqua”, è stata ospitata qui: nata da un'idea del Comune che ha saputo coinvolgere Parco, Consorzio Giudicarie Centrali, i Bim del Chiese e del Sarca, Asm di Tione, Associazione Pescatori Alto Sarca e la Comunità di valle, tante realtà unite dalla volontà di creare un'organizzazione che sappia porre attenzione particolare sul patrimonio ambientale rappresentato dall'acqua di cui le Giudicarie sono le maggiori fornitrici in Trentino. E per questo hanno elaborato un “manifesto di intenti”.

Acqua che non è una risorsa perenne, che sta diminuendo. Serve consapevolezza – pubblica e politica – del valore di questo bene comune, vanno educate le nuove generazione a una cultura zero spreco. Altrimenti, quelle chiare, fresche e dolci acque resteranno solo un amaro ricordo.

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