Note diverse per un campanò

Sarà contento anche il reggente della Campana dei Caduti, sen. Alberto Robol, se la copertina di questo ottavo e ultimo inserto sulle Zone pastorali è stata dedicata a “Maria Dolens”. Non solo per l’affidamento mariano e per il richiamo mondiale del bronzo che rintocca dal Colle di Miravalle, ma anche per i valori quotidiani che esso esprime e diffonde.

Non a caso pochi giorni fa è salito sotto la Campana anche il Consiglio comunale di Rovereto per una riunione nell’anniversario della conclusione del conflitto che diventa monito per la promozione di pace e riconciliazione ad ogni livello.

Ma lo hanno fatto anche molti altri altri Comuni lagarini, ognuno con la propria specificità, perché a questi valori danno ancora attenzione. Pensiamo ad esempio a Nomi, dove è stato reso omaggio in particolare alle donne, spesso dimenticate nella letteratura bellica, oppure a Brentonico dove l’impegno per costruire convivenza pacifica è sempre diffuso anche negli ambienti scolastici.

Si tratta di “rintocchi” diversi – com’è normale in borghi che possono vantare un passato prestigioso sul piano commerciale (vedi Ala) o nel dinamismo culturale e associativo (vedi Mori) – ma che ora vengono interpellati nella capacità di fare concerto: un campanò, verrebbe da dire. Lo richiede a livello ecclesiale la prospettiva di Zona, inaugurata sabato 24 novembre presso la chiesa della Sacra Famiglia dall’Assemblea di zona, dulcis in fundo di questa inedita, faticosa ma gradita, tornata autunnale.

Una Zona popolosa – quasi un altro quarto di abitanti della nostra provincia, come Trento – e segnata da alcune fortunate eccellenze negli ambiti dell’agricoltura di qualità, della ricerca scientifica e dell’arte medioevale. Ma le comunità cristiane non si nascondono – come testimoniano alcuni indicatori negativi che documentiamo nelle pagine interne – che dietro alle copertine della promozione turistica si nascondono anche situazioni emergenti di disagio e di isolamento.

E’ qui che una presenza evangelica può farsi comunità-segno, come ama dire l’Arcivescovo Lauro, in grado di dare speranza agli sfiduciati e ai delusi delle lusinghe consumiste. In quale modi e con quali strumenti lo metterà a fuoco il confronto assembleare e il cammino dei prossimi anni. Con le parrocchie centrali di Rovereto pronte a lasciarsi arricchire dalle esperienze provenienti dalla periferia. E viceversa, se è vero che in una logica ecclesiale non c’è nessuno che non possa donare agli altri.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina