È morto Italo Tonidandel, prete di operai e lavoratori

Don Italo Tonidandel

Alla sera di Pasqua il Signore ha chiamato alla pienezza della vita don Italo Tonidandel. Nato nel 1925 a Fai della Paganella, paese ricco di vocazioni, ebbe in famiglia un’educazione concreta che ha caratterizzato il suo ministero svolto in gran parte in Alto Adige nella dedizione ai lavoratori.

Ordinato prete nel 1950, da cooperatore a Bolognano d’Arco promosse la realizzazione dell’oratorio coinvolgendo la comunità intera.

Nel 1953 fu inviato a Bolzano (fino al 1964 diocesi di Trento) dove fu prina collaboratore nella parrocchia di san Giovanni Bosco, quartiere assai popoloso e impegnativo. Nel 1955 fu vice-assistente delle ACLI, collaborando con don Giorgio Cristofolini, per la formazione e la cura pastorale degli operai. Don Italo fu incaricato dell’assistenza ai minatori di Monteneve in Val Ridanna e Val Passiria. I minatori non dimenticarono mai la premura umana dell’apostolato di don Italo. Ogni sabato sera egli saliva per un momento di sollievo alla loro comunità con il cinema 8 mm e poi la catechesi con la celebrazione della santa Messa .

Per 41 anni don Italo fu incaricato dell’assistenza agli operai. Assiduo e premuroso nella vicinanza a ogni singola persona e alle rispettive famiglie si prese cura che tutti avessero un alloggio veramente degno di questo nome. E che i loro diritti venissero rispettati. S’impegnò nella costruzione della Casa del giovane lavoratore con attenzione agli apprendisti, seguì da vicino gli operai delle ditte costruttrici dell’ Auto Brennero.

Un vivo ricordo don Italo lo ha lasciato anche all’associazione AVIS sia come donatore sia come persona attenta al valore cristiano dell’associazione, alla quale non ha fatto mai mancare la celebrazione della Messa con una forte esortazione alla generosità.

Il Rosario sempre in mano richiamava costantemente la fonte della sua donazione spirituale: la vita di Cristo, la vita del discepolo di Cristo come servizio e missione di amore con la premura della Madre di tutti noi. È tornato negli ultimi anni a Trento dove è stato accolto e seguito nella casa del clero.

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