Sui prati incolti della Vallagarina ora ronzano le api: al via il progetto “Napi”

Sono molteplici gli obiettivi del progetto “Napi” che si avvia sui territorio lagarino. Un progetto importante perché salvare le api significa anche salvare l’ambiente, la biodiversità e l’agricoltura. E per farlo possono essere utili anche i prati aridi e incolti, dove installare alveari. È questa l’idea che sta alla base di “Napi” (sigla che unisce appunto natura e api) che vede collaborare la Comunità della Vallagarina, i Comuni di Rovereto, Vallarsa, Volano, insieme a due associazioni che svolgono attività apistica sul territorio: la Società Apicoltori Trentini e la Società Apicoltori della Vallagarina.

I suoi obiettivi sono molteplici, a partire dal mantenimento di aree aperte nel bosco che, a seguito dell’abbandono della pastorizia, si chiuderebbero portando a una perdita di biodiversità. Si vuole inoltre valorizzare il territorio con la produzione di miele di eccellenza, promuovendo il lavoro degli apicoltori locali.

Infine, Napi si propone di sensibilizzare la popolazione riguardo ai temi della protezione della natura e della sostenibilità ambientale.

Le zone individuate per l’installazione – per ogni area si è ipotizzata la collocazione di una media di 30/40 arnie per alveare – ci sono. Saranno a Lizzana (località Castel Pagan e Sant’Anna), alla Campana dei Caduti, in località Albaredo, e sul territorio comunale di Volano in località Colonia Goretti-Buse dei Cannoni, Fontane e Gazoi.

Nella scelta sono stati presi in considerazione alcuni requisiti necessari:  un buon accesso alle aree, ad esempio, o la tranquillità delle zone. Inoltre, la distanza da fonti inquinanti, la presenza di acqua, l’assenza di vento, la presenza di flora e di alcuni cespugli particolarmente preziosi per la qualità del miele come il rododendro, l’erica, il corniolo.

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