Ultimo giorno di scuola. Ultima campanella che suona e scatta subito l’allegria. Il Giro d’Italia 2020 fa scattare l’ultima campana a Milano, ma le sensazioni sono completamente diverse. Ultima tappa significa che per un altro anno non si sentirà più parlare di maglia rosa e trofeo infinito. La malinconia attanaglia il cuore di ogni appassionato. I ricordi riempiono gli occhi, quasi lucidi. É stato il Giro della buca di Lopez, della borraccia di Thomas, del ritiro di Yates e della Mitchelton Scott, della bandiera bianca innalzata da Fuglsang e da Nibali, delle fucilate a cronometro di Filippo Ganna, delle volate di Demare, del numero di Sagan, dei quindici giorni in maglia rosa di Almeida (chiamiamolo pure destino di casa Deucenink Quickstep), dei formidabili Hindley e Geoghegan Hart. É stato anche il Giro di una protesta, che lascerà i suoi strascichi, ma soprattutto è stato il Giro durante la pandemia di Covid-19. Quindi i complimenti all’organizzazione della corsa rosa è quasi d’obbligo, anche se le cose da migliorare ci sono e ci saranno sempre.

L’ultimo spettacolo si apre nell’approdo più classico della corsa rosa. Sono tanti i ricordi legati alla cronometro finale e alla città di Milano, ma quelli di oggi sono già entusiasmanti! Innanzitutto per l’ennesima performance incredibile di Filippo Ganna che racimola la sua quarta vittoria (settima per la Ineos Grandier), poi per la sfida alla maglia rosa. Secondo grande giro, quindi, che si decide contro il tempo e soprattutto nell’ultimo giorno di gara. Hindley e Hart si battono secondo dopo secondo, pedalata dopo pedalata. Al primo rilevamento, dopo i primi due chilometri, il passo è identico. Il secondo rilevamento, dopo i cinque, rivela un vantaggio di 6 secondi per Geoghegan Hart. Hindley continua a perdere secondi preziosi, perché il distacco con il diretto rivale a meno quattro chilometri dall’arrivo aumenta a 25 secondi. Il traguardo sotto la Madonnina infatti è una sentenza: Tao Geoghegan Hart è il vincitore della 103° edizione del Giro d’Italia 2020!