I 10 anni di SOS rondini nelle scuole

Un progetto che vuole stimolare il ruolo attivo degli alunni sia come raccoglitori di dati (censendo i nidi sul territorio) sia come messaggeri di una buona coscienza

Le rondini, infaticabili uccelli migratori, sono da molto tempo oggetto di studio e monitoraggio da parte degli alunni delle scuole elementari di Primiero, Fiemme e Fassa.

Il progetto “La mia scuola SOStiene le rondini” è stato attivato nel 2010 dal Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino in collaborazione con gli istituti scolastici locali. Da sempre associate alla primavera e alla ripresa della vita, negli ultimi decenni è stato osservato come la presenza di rondini (ma anche di altri uccelli migratori) sia diminuita in modo consistente, a causa soprattutto del cambiamento climatico, dell’uso intensivo dei pesticidi e della distruzione dei nidi. In questo contesto è nata l’idea di un progetto che sensibilizzi le comunità di Primiero, Fiemme e Fassa attraverso il ruolo attivo degli alunni sia come raccoglitori di dati (censendo i nidi sul territorio) che come messaggeri di una buona coscienza (invitando a non abbattere i nidi). Nel corso dell’anno scolastico sono stati programmati diversi incontri. All’inizio un incontro in classe di sensibilizzazione e di conoscenza delle specie, successivamente le attività pratiche di laboratorio e i censimenti. In particolare, gli alunni dalla prima alla quarta si sono occupati di costruire le targhette con la scritta “Casa amica delle rondini” e di realizzare nidi artificiali per balestrucci (specie che, a differenza della rondine comune che nidifica sulle travature, nidifica sotto il tetto) e mensole di legno anti deiezioni, consegnate ai proprietari di abitazioni del territorio.

Sono state realizzate inoltre le casacche per i compagni più grandi della quinta elementare che si sono occupati del lavoro di ricerca e censimento sul territorio assieme al naturalista Aldo Martina, curatore del progetto. Le prime uscite sono avvenute nei mesi di marzo, prima dell’arrivo delle rondini, e le seconde successivamente per verificare l’occupazione dei nidi già censiti sulle facciate degli edifici del territorio. Per ogni nido i bambini hanno raccolto i dati riportati su una scheda da campo, prendendo sia le coordinate geografiche tramite gps che l’indirizzo con il numero civico, le altezze dei nidi e degli edifici.

Il controllo primaverile è consistito essenzialmente nell’osservazione di segni certi di occupazione come i movimenti di entrata/uscita, la presenza di pulcini affacciati, il ritrovamento di gusci o deiezioni fresche sotto il nido. Su un totale di 1255 rilevamenti effettuati si è notato come la specie nettamente più presente sia il balestruccio (75%), seguita da rondine montana e rondine comune.

La frazione di Siror, in Primiero, ha mostrato il maggior numero assoluto di nidi e il maggiore per balestruccio e rondine comune. Il numero maggiore di nidi di rondine montana è stato invece registrato a Moena e nella frazione di Tonadico. La percentuale complessiva dei nidi che sono stati riutilizzati almeno una volta nei dieci anni di monitoraggio è del 39%, in linea con il calo registrato per la sola rondine comune a livello continentale.


il curatore

Il curatore del progetto è Aldo Martina, da diversi anni residente in Primiero e autore di libri sulla natura. “Dopo dieci anni di esperienza possiamo dire di conoscere molto meglio la situazione delle nostre rondini, ma sarebbe necessario approfondire ancora tanti altri aspetti – spiega nel libretto che espone i risultati dell’iniziativa -. In questa avventura abbiamo appurato con grande piacere l’entusiasmo dei bambini. L’affezione che si è creata tra gli alunni e i piccoli viaggiatori alati è secondo noi un patrimonio culturale di valore civico ed ambientale inestimabile per le nostre comunità, ed è per questo che il progetto proseguirà”.

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