Coronavirus, la preghiera di un guarito

Don Luigi Mezzi e l’arcivescovo: “Ci siamo sentiti sulla stessa barca”

Durante il suo periodo di convalescenza dopo il ricovero il ospedale, il parroco di Brentonico don Luigi Mezzi ha scritto questa preghiera su un tovagliolo di carta. 

 

Ti ringrazio o Signore, perché mi hai guarito,

e non hai permesso che il nemico prevalga su di me.

Ti ringrazio perché in questi giorni di malattia,

non mi hai lasciato solo, nemmeno un istante,

e anche attraverso l’oscurità e la paura,

non mi hai privato della luce della speranza.

Ti ringrazio per le persone che mi sono state vicine:

I medici, che ogni mattina valutavano la mia situazione,

e cercavano la cura più adatta.

Gli infermieri, che con le loro mani delicate,

si prendevano cura della fragilità del mio corpo.

Le persone che mi hanno accompagnato con la preghiera,

di cui percepisci gli effetti anche a distanza.

Coloro che, con un messaggio, non anonimo o banale,

mi hanno fatto sentire la bellezza dell’amicizia.

Gli ammalati accanto al mio letto,

nelle lunghe ore del giorno e specialmente della notte,

con i quali ho condiviso parole e silenzi.

Tante persone che si sono fatte vicine in modo discreto,

senza troppi consigli, ma con compassione.

Quando il male è entrato nella mia vita,

ha portato con sé affanno e insicurezza.

Quando poi se n’è andato,

ha lasciato la stanza della mia anima,

ben ripulita e svuotata di tutto,

ma visitata dalla Tua presenza,

che è più forte di ogni male.

 

Rovereto, Ospedale S. Maria del Carmine – Casa di cura Solatrix

1° – 19 marzo 2021

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