“Chiara Lubich era la nostra maestra. E mentre spiegava le brillavano gli occhi”

La bella e preziosa testimonianza di Dolores e Caterina, alunne di Chiara Lubich a Castello

Tra le sfide di civiltà del nostro tempo quella forse più cruciale e decisiva riguarda la centralità dell’educazione e l’insostituibile ruolo della figura degli insegnanti e degli educatori. In questo orizzonte si colloca la riflessione su alcune prospettive pedagogiche emergenti, viste nell’ottica di una originale figura di maestra: Chiara Lubich, fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari che, appena diciottenne, nell’anno 1938/39 iniziava il suo primo anno di insegnamento nella pluriclasse di 43 bambine e bambini del piccolo borgo di Castello.

Proprio la frazione di Pellizzano, in valle di Sole, lo scorso 25 settembre, ha ospitato un seminario di studio coordinato da Bruno Daves (direttore del collegio Arcivescovile di Trento) e Vera Munafò (dirigente scolastica dell’IC di Civezzano) con l’obiettivo di conoscere più da vicino alcuni tratti della speciale arte educativa di Chiara.

Dopo la ricostruzione storica della realtà scolastica trentina al tempo della maestra Silvia, come allora si chiamava Chiara Lubich, affidata alla docente del Liceo Rosmini di Trento Emanuela Covi, molto attese, tra gli altri interventi, le testimonianze delle prime allieve di Chiara a Castello, Dolores Bortolameolli e Caterina Molignoni che hanno raccontato con semplicità quell’anno passato assieme.

La giovane maestra Silvia (Chiara Lubich)

“Ricordo ancora l’arrivo in paese di Silvia”, ha detto emozionata Dolores che al tempo frequentava la quarta. “Buona e semplice, ma anche autoritaria e preparata nonostante la sua giovane età. Ci voleva bene, a tutti, anche ai più vivaci. Ricordo i suoi occhi, splendenti. Luccicavano mentre spiegava”.

Caterina, classe 1931, al tempo la più piccola della classe, ricorda ancora la preghiera mattutina prima di cominciare le lezioni (“Venite bambini, facciamo un salutino a Gesù ci diceva sempre la maestra Silvia quando passavamo davanti alla chiesa”), ma anche la partenza di Chiara. “L’abbiamo accompagnata fino alla fermata della corriera. Lei ci ha guardato dal finestrino e ci ha salutato con il fazzoletto. Speravamo tornasse l’anno dopo, ma è scoppiata la guerra e non l’abbiamo più vista, pur continuando a scriverci”.

Al termine della mattinata sempre a Castello l’inaugurazione dell’aiuola della pace e la posa della targa in memoria della fondadrice del Movimento dei Focolarini alla ex scuola elementare.

La mattinata, proposta anche in streaming, si può rivedere sul sito del Comune di Pellizzano.

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