Il confronto creativo cambia la scuola

Oltre una sessantina di persone a palazzo Fedrigotti domenica mattina – in contemporanea con altri affollati eventi di questa riuscita “Educa”, ben organizzata da Con.Solida, Provincia, Università e Comune di Rovereto – per ascoltare dalla viva voce di Marianella Sclavi i principi innovatori del Confronto Creativo, una modalità fondata sulla capacità di ascolto profondo in grado di cambiare i processi di apprendimento scolastico ma anche le difficili fasi delle decisioni partecipate.

Come hanno rivelato la crisi dell'istituto referendario ma anche delle forme di partecipazione popolare classiche (lo ha rilevato nell'introduzione il nostro direttore Diego Andreatta) servono nuovi paradigmi fondati sulla possibilità di esprimere non soltanto opinioni personali sintetiche (il si o no proposto dai sondaggi), ma anche argomentazioni più articolate in grado di mettere in evidenza il pluralismo e la ricchezza delle positivo.

Sociologa di formazione, specializzatasi poi in etnografia urbana e confronto creativo, la dott. Sclavi ha sintetizzato alcune regole auree dell'arte di ascoltare: richiede più tempo ma favorisce quell'intelligenza emotiva e collettiva che consente di cogliere in profondità le soluzioni ai problemi. Un processo che richiede non poche innovazioni nella scuola e nella politica (anche nella Chiesa) ma le esperienze già condotte anche nel vicino Alto Adige confermano l'utilità di percorrere queste strade nuove in cui ogni persona si senta valorizzato per quello che è per quello che pensa, non solo come “una testa, un voto”.

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