Ucraina, sono arrivate a Trento le prime famiglie in fuga dalla guerra

Trento: l’arrivo delle prime famiglie dall’Ucraina

Sono arrivate questa sera a Trento le prime famiglie in fuga dall’Ucraina in guerra. Sono tre famiglie – tre donne e sette bambini – che sono ora ospitate presso l’Ostello della Gioventù. Un’altra famiglia ha invece proseguito da Trento per Bolzano, dove era attesa da parenti.

Ad attenderle sul marciapiede di via Lun’Adige Monte Grappa dove arrivano i pullman delle tratte internazionali c’erano  il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, l’assessora alle politiche sociali, Chiara Maule, il presidente del Consiglio comunale, Paolo Piccoli, insieme ad Angela Kotik, dell’associazione “Aiutiamoli a vivere”, a una piccola rappresentanza della comunità ucraina di Trento e naturalmente ai parenti che già vivevano in Italia e che attendevano con trepidazione il momento in cui avrebbero potuto riabbracciare figlie e nipoti.

Trento, arrivo famiglie ucraine: il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, l’assessora alle politiche sociali, Chiara Maule, il presidente del Consiglio comunale, Paolo Piccoli, insieme ad Angela Kotik, dell’associazione “Aiutiamoli a vivere”.

Tra loro, la signora Lyubov, che vive a Trento da 20 anni. Contenendo con grande dignità le lacrime racconta: “Sono in attesa delle mie figlie con le nipoti. Arrivano da Leopoli. Questa guerra è arrivata inaspettata, nessuno pensava si potesse arrivare a tanto. Le notizie che arrivano dal mio Paese sono drammatiche, i nostri uomini si stanno prestando  volontariamente alla difesa. Proprio oggi mi è stato riferito che è stato fermato un uomo che informava i russi. La situazione è drammatica. Ma penso anche ai giovani soldati russi, ce ne sono di 18, 19 anni, che non sanno nemmeno dove sono mandati a combattere. Penso alla sofferenza delle loro mamme”.

Alle 19.50 dall’altra parte del fiume Adige appare un pullman di colore giallo. “Sono loro, sono loro”, si alzano le voci. Il lunghissimo viaggio, durato 45 ore, attraverso l’Ungheria, la Germania e l’Austria finalmente ha termine. Si aprono le porte, di slancio scende una donna, che stringe una bambina per mano. La tensione si scioglie negli abbracci.  Non è il momento di discorsi, Ianeselli, Piccoli e Maule si limitano a un saluto e a qualche parola di benvenuto, testimoniano la vicinanza della città di Trento e dei trentini alla sofferenza del popolo ucraino. Poi via, fino al vicino Ostello.

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