Tutto è partito una decina di anni fa, con il gruppo WhatsApp “Caminem ensema”, creato da Guido Piffer per riunire amici e ritrovarsi a camminare insieme. Poi, nel 2019, la svolta.

“Camminando in ciclabile ci siamo accorti della quantità di immondizia abbandonata e ci siamo detti: perché non organizzare anche delle uscite per raccoglierla?”, racconta Piffer.
Il gruppo social cambia così nome e diventa “Caminem e netem”: dalle prime uscite “verdi”, tra l’ottobre e il novembre di tre anni fa, il gruppo ne ha oggi messe insieme una quarantina e non intende certo fermarsi. Armati di pinze e guanti, e con i loro gillet gialli per essere ben visibili, una quindicina di persone – ogni dieci giorni circa, ma con l’estate il calendario si potrà infittire – “batte” il territorio alla ricerca di rifiuti abbandonati nel territorio comunale di Rovereto: dalle ciclopedonali lungo il perimetro cittadino alla zona industriale, ogni uscita si conclude con la differenziazione dei materiali raccolti e il conferimento al crm. “Proprio lo smistamento dei rifiuti è momento più importante delle nostre giornate, ma anche quello che ci fa più arrabbiare – sottolinea Guido Piffer – perché raccogliamo principalmente bottiglie di vetro o di plastica e ancora tante mascherine, o comunque altri rifiuti che le persone potrebbero e dovrebbero portarsi a casa e differenziare correttamente, senza fare troppo sforzo”.

Per gli ingombranti “Caminem e netem” fa riferimento a Dolomiti Ambiente; alcune situazioni vengono inoltre segnalate alla Polizia Locale che può poi risalire a chi ha abbandonato i rifiuti. “Si dice che serve più informazione, ma che bisogna fare la differenziata e soprattutto come, lo sanno anche i sassi: credo che chi abbandona l’immondizia lo faccia per comodità, nel senso brutto del termine. Ma magari se gli toccano il portafogli, ci penserà su due volte prima di farlo di nuovo”, riprende Piffer.

Durante le loro uscite c’è chi si ferma a domandare informazioni sul gruppo di volenterosi cittadini – per la maggior parte over sessanta – o semplicemente per curiosità. “Non ci interessa apparire, sappiamo anche che, per fortuna, non siamo gli unici. È vero, lo facciamo con grande costanza, perché, prima di tutto, questa attività, oltre a far stare bene l’ambiente, fa stare bene noi. Vogliamo dare il buon esempio, stimolare le coscienze ma anche svergognare chi inquina, un’abitudine che purtroppo è ancora troppo frequente: è vero che durante le nostre uscite troviamo cose abbandonate da tempo, ma spesso ci capita di tornare negli stessi posti dopo qualche settimana e trovare sempre nuovi rifiuti, in alcuni casi – come ad esempio lungo la statale dopo il Millennium – anche gettati dalle macchine di passaggio”, fa notare il portavoce del gruppo che attraverso la sua attività riesce anche a promuovere azioni solidali. “Siamo in contatto con un canile a Peschiera e grazie alla raccolta delle lattine e dei tappi in plastica riusciamo a supportare l’attività di privati cittadini e volontari che, soprattutto al sud, portano avanti progetti a favore dei nostri amici a quattro zampe”.

Oltre alle uscite ecologiche, la domenica il gruppo si ritrova per una camminata. Occhi ben attenti a dove si mettono i piedi, ma anche alla ricerca di rifiuti abbandonati purtroppo anche in mezzo al bosco. “Naturalmente anche durante le nostre escursioni ci impegniamo a raccogliere quello che troviamo. Ma, mi chiedo, è davvero così complicato gettare un rifiuto in un cestino o riportarsi a casa nello zaino la cartaccia o la bottiglietta vuota? Mi direte, i problemi gravi sono altri, ma mi piace pensare che dalla cura dell’ambiente – conclude Guido Piffer – si possa imparare a rispettare la vita nel suo insieme, l’uomo e tutti gli esseri viventi”.