Mercoledì sera, alle 19.30 circa. Un gruppo di ragazzi universitari e giovani lavoratori si raccoglie davanti alla facoltà di Sociologia nella centrale via Verdi, a due passi dal Duomo. Sono i giovani della Comunità di Sant’Egidio di Trento, pronti a portare del tè caldo, panini, coperte e qualche dolcetto ai senza dimora della città.

Lo fanno ogni mercoledì. Si dividono in quattro gruppi e raggiungono i luoghi dove dormono le persone che si trovano, per motivi diversi, a passare la notte in strada. Alcune di queste li accolgono con calore e grandi sorrisi, perché ormai li conoscono da tempo. Altri sono visi nuovi, e allora i ragazzi si fermano a chiacchierare e conoscere chi hanno davanti. Così, scoprono che M. è appassionato di serie tv, e si inizia subito una discussione su quali siano le migliori. O incontrano A., 25 anni, velocissimo a imparare nuove lingue e sempre con un sorriso in volto.

E settimana dopo settimana si creano forti amicizie, come quella con K., trentottenne pakistano, che conoscono da ormai un anno: in 12 mesi sono successe tante cose nella vita di K., ma l’amicizia è rimasta, oltre tutte quante. Non si sono mai lasciati andare e non c’è settimana in cui non si siano sentiti almeno una volta. K. ha il cuore d’oro, e così una volta ha detto loro “Voi siete come la mia famiglia”. Il sogno per i ragazzi della Comunità di Sant’Egidio, in linea con la realtà internazionale a cui aderiscono (vedi scheda) è proprio questo: essere famiglia di chi non ha famiglia. E cercano di farlo festeggiando i compleanni degli “amici di strada”, come piace chiamarli a loro, con torte, candeline e regali, o passando insieme la Vigilia di Natale. Il 24 dicembre hanno organizzato una cena natalizia, con circa 20 invitati, presso l’oratorio del Santissimo Sacramento di Trento con il contributo della parrocchia. Ognuno ha trovato un segnaposto con il suo nome e ai tavoli con loro erano seduti gli stessi ragazzi. La serata è trascorsa tra risate, musica natalizia e del buon cibo, cucinato da un gruppo di signore, che si occupa anche di preparare i panini portati in strada il mercoledì.

Ma l’attività dei giovani di Sant’Egidio non si ferma qui. Infatti, se vengono a sapere di qualche bisogno particolare, come la necessità di fare il vaccino, o una difficoltà nel compilare alcuni documenti, si attivano per aiutare, in rete con le varie realtà di Trento che si occupano di aiuto in strada, e non solo.

E così la relazione si spinge al di là del semplice panino del mercoledì sera.

Sono sempre di più i caffè presi in compagnia, momenti unici per chiacchierare del più e del meno. O altre occasioni straordinarie, come il matrimonio di H. e S., che hanno sentito l’affetto dei ragazzi di S. Egidio, tanto da invitarli alla celebrazione per condividere la loro gioia. Ma la Comunità di Sant’Egidio organizza momenti di preghiera per la pace e per i malati, il primo e il terzo mercoledì del mese nella chiesa della Santissima Trinità di Trento, messa loro a disposizione dai padri Comboniani. Durante la preghiera vengono ricordati tutti i Paesi che si trovano in guerra, e per ognuno viene accesa una candelina. È un modo per i ragazzi di Sant’Egidio di raggiungere con la preghiera anche le persone che sono più lontane, per stare loro vicino nonostante la distanza, e ricordarle.

Per partecipare alle attività della Comunità di Sant’Egidio basta scrivere una mail all’indirizzo santegidiotrento@gmail.com, o chiamare il numero 351.2136482.

Sant’Egidio è una Comunità cristiana nata nel 1968 a Roma, all’indomani del Concilio Vaticano II, per iniziativa di Andrea Riccardi. Con gli anni è divenuta una rete di comunità, in più di 70 Paesi del mondo, con particolare attenzione alle periferie e ai periferici.

Preghiera, poveri e pace sono i suoi riferimenti fondamentali.