Nasce la linea d’ascolto (Com)Prendimi

La linea d’ascolto (Com)prendimi è rivolta a genitori e adulti preoccupati per i propri ragazzi

Uno spazio di ascolto per genitori e adulti significativi preoccupati per una situazione “di rischio” del proprio giovane. Nasce “(Com)Prendimi”, una linea telefonica (340 3442400) dove poter parlare delle proprie preoccupazioni, che favorisce l’accesso a informazioni, risorse e servizi sul territorio.

Il progetto è il secondo passaggio della campagna promozionale “Stai sul pezzo”, lanciata 2 anni fa, che offriva uno spazio di ascolto e orientamento informativo ad adulti significativi e genitori preoccupati per una possibile situazione “di rischio” del proprio giovane.

In quel caso si pensava alle dipendenze, ma “le preoccupazioni espresse – spiegano i promotori della linea d’ascolto – non erano solo legate a una possibile vicinanza o uso di sostanze ma si collegavano anche ad altri temi come gaming, uso esagerato dei social media e delle tecnologie, difficoltà di dialogo, ritiro sociale, situazioni di difficoltà che i due anni di emergenza sanitaria hanno spesso accentuato o aggravato”.

Rispondono a (Com)Prendimi (340 3442400) gli operatori della Cooperativa Arianna attraverso il servizio di educativa di strada, in stretto contatto con il servizio Welfare e coesione sociale del Comune di Trento e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Servizi Dipendenze e di Neuropsichiatria infantile). Collabora al progetto anche l’ufficio Politiche giovanili.

Hanno collaborato alla nuova campagna anche 3 studentesse degli Artigianelli di Trento (Progetto Art-impresa), che hanno dato vita al materiale informativo.

(Com)Prendimi esprime in due parole racchiuse in una il bisogno del ragazzo di essere capito dall’adulto e la necessità di “prendere” in tempo la difficoltà del ragazzo – di qui la parola “prendimi” – chiedendo aiuto a chi può offrire un ascolto e un supporto professionale.

Il progetto è collegato all’Alleanza #daimuoviamoci per la promozione di sani stili di vita, che lega famiglie, scuola, politiche sociali e sanitarie, coinvolgendo anche il mondo della cultura e dello sport per cercare nuove forme di risposta e di prevenzione per i ragazzi.

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