La scomparsa di Imperadori, “interprete” dello stile cooperativo

Con la scomparsa di Luciano Imperadori, avvenuta ieri all’età di 76 anni, la comunità trentina perde non solo uno studioso della storia del movimento cooperativo, ma soprattutto un “interprete” dello stile cooperativo, che promosse insieme alla testimonianza cristiana e alla giustizia sociale nel mondo del lavoro. Dopo aver svolto attività sindacale per la FIM – Cisl era stato assunto alla Federazione trentina della Cooperazione dove si era occupato dell’Ufficio stampa e dell’Ufficio studi, realtà da lui promosse e potenziate. Ha lanciato varie iniziative per l’educazione cooperativa nelle scuole trentine, collaborato a vari progetti per un nuovo rapporto con i popoli del Sud del mondo, dando alle stampe varie pubblicazioni sui temi cooperativi. Scrittore e giornalista, ha contribuito come collaboratore a varie testate, in particolare “Strenna trentina”, per la quale ogni anno riservava qualche chicca storica su don Guetti e i suoi scritti.

Anche il settimanale diocesano ha potuto godere a lungo della sua competenza e del suo appoggio. Come vicepresidente dell’IRSS (e dell’UTETD) aveva seguito per anni la diffusione delle sedi dell’Università della Terza Età in tutto il Trentino.

Non tutti sanno che Imperadori coltivava anche l’hobby della fotografia, ottenendo buoni risultati in alcuni concorsi, e disponeva di un ampio archivio di immagini, compreso il mare di Sirolo che tanto amava.

Negli ultimi anni si era dedicato come volontario alla realtà del disagio psichico in Trentino, partecipando con entusiasmo da volontario al movimento del “fare assieme” promosso dal Centro Salute Mentale.

Ci piace riportare l’amico Luciano con  quanto scrisse per Vita Trentina nel 2016 quando gli affidammo per il nostro numero speciale la parola “Ultimi”. “ Anche oggi ci sono molti “ultimi” che cercano e trovano nel modello cooperativo la chiave del loro riscatto. Non solo nel Mondo impoverito, ma anche tra i tanti bisogni degli ultimi della nostra società che possono essere i giovani con le cooperative di lavoro giovanile o le piccole collettività di montagna con le nuove “cooperative di comunità”. La formula dell’impresa cooperativa è basata sul voto personale e non sulla quantità di capitale posseduto, sul contenimento della massimizzazione del profitto a favore del servizio ai soci, su buona parte degli utili indivisibile che resta una ricchezza affidata alle nuove generazioni”.

Alla moglie Loretta, ai figli Massimo e Lucia, la vicinanza della redazione di Vita Trentina. I funerali saranno lunedì 25 luglio a Pinzolo alle 17.

 

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