Casse Rurali dimezzate: da 43 a 22

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Le Casse Rurali trentine saranno dimezzate. Dalle 43 attuali si dovrebbe passare a 22. Lo dice il piano di riassetto territoriale presentato dalla Federazione della Cooperazione nel corso dell’assemblea delle rurali di ieri pomeriggio.

 “Vogliamo garantire anche per il futuro la stessa vicinanza al territorio e ai soci, mantenendo lo stesso modello cooperativo. Ma occorre evolvere”, ha affermato il presidente della Federazione Diego Schelfi.  Lo scenario è quello di una economia ancora in crisi. “La ricchezza prodotta in Trentino è ferma ai livelli del 2008 – ha spiegato il direttore della Federazione Carlo Dellasega – e i consumi sono tornati ai livelli precedenti agli Anni Ottanta del Novecento. Inoltre, dall’inizio della crisi i progetti di nuove abitazioni sono passati da circa4500 apoco più di mille. Non si progetta, non si investe”.

Tutte le banche di conseguenza soffrono. E se è vero che lo scorso anno le Casse Rurali  trentine hanno realizzato 8,4 milioni di euro di utili mentre le banche italiane nel loro complesso hanno perso oltre 22 miliardi, è anche vero che le sofferenze si fanno sentire:il rapporto tra sofferenze e crediti, cioè il dato di chi non riesce a restituire i debiti è oltre l’8%.

Come affrontare il futuro? La proposta ai presidenti e direttori è quella di un progetto di fusioni impegnativo, che ora passerà al vaglio dei singoli istituti e all’eventuale approvazione dei soci nei rispettivi contesti; prevede una significativa riduzione del numero delle Casse Rurali, che dalle attuali 43 potrebbero passare a 22. “Serve personale più formato e specializzato, puntare ad una cultura aziendale specifica, proposte non omologate al resto del sistema bancario. Rafforzare il dialogo con soci e clienti”, ha concluso il direttore Dellasega. 

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