Ferrovia della Valsugana, Provincia e RFI valutano il rimborso agli abbonati

Sulla linea della Valsugana si prospetta un servizio misto, sia su rotaia sia su gomma, in vista della riapertura delle scuole. Questo è stato comunicato dalla Provincia di Trento a seguito di un incontro che si è tenuto ieri, sabato 27 agosto, con RFI per fare il punto tecnico sulla tratta, dopo che il 24 agosto è stato annunciato lo stop alla maggior parte dei treni dovuto all’usura dei bordini delle ruote.

Il servizio in questi giorni è stato garantito in gran parte dai bus sostitutivi. Durante il confronto, Mattia Gottardi, assessore alla mobilità della Provincia, ha sottolineato che “l’obiettivo fondamentale ora è il ripristino di un modello di esercizio che consenta di dare certezza ai pendolari. Mantenendo – ha aggiunto – se necessario, in vista della riapertura delle scuole, un servizio misto, sia su rotaia che su gomma, quindi con la presenza di bus sostitutivi per alcune corse, in affiancamento alle altre corse su treni, sicure e garantite. Con orari certi per tutta la linea, a beneficio degli utenti”.

Sono state pensate anche delle azioni dal punto di vista delle tariffe. Per gli abbonati, in particolare, è stato previsto un rimborso nelle prossime settimane. Sarà anche verificata la non corresponsione ad RFI del canone pagato per l’accesso all’infrastruttura da parte delle imprese.

A causare l’usura delle ruote, hanno spiegato i tecnici, la presenza di punti di restringimento del binario – si parla di pochissimi millimetri – fino alle temperature elevate e alle operazioni di molatura accompagnate da un minore funzionamento degli ingrassatori.

RFI ha detto di aver proceduto alle operazioni di diagnostica e molatura. Non si evidenziano difetti che giustifichino il fenomeno. Dalla molatura, terminata il 5 agosto per 55 chilometri di binario, si attendono effetti positivi, assieme a un monitoraggio continuo degli ingrassatori del binario.

Con la molatura, hanno ricordato i tecnici, le ruote dei treni soffrono degrado. Ma in un secondo momento l’operazione vede un adattamento della ruota stessa e un progressivo miglioramento. A queste fasi è stato ricondotto il fenomeno, ritenuto non prevedibile, per cui con la molatura a fine luglio 3 treni di Trentino Trasporti erano sotto il limite di sicurezza dopo soli 10.000 chilometri.

L’ultimo rinnovo del binario risale al 2018, e poi nulla di invasivo è stato fatto sulla ferrovia; nel 2023 saranno rinnovati gli ultimi 10 chilometri mancanti.

Nel complesso, “è dunque ragionevole pensare che un mix di fattori riguardanti l’infrastruttura abbia degradato le prestazioni dei treni”, hanno concluso i tecnici nel corso della riunione tra Provincia e RFI.

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