Licenziamento dei 60 magazzinieri del Sait, le Acli: “Siamo arrivati a considerare le persone dei costi”

La protesta dei magazzinieri del Sait di venerdì 26 agosto

“A questo siamo arrivati: a considerare le persone dei costi piuttosto che delle risorse da valorizzare e da coinvolgere nelle scelte aziendali, modi di essere più che di fare che dovrebbero essere alla base dei principi e delle strategie delle imprese cooperative”.

Il presidente delle Acli Trentine Luca Oliver si esprime così sulla vicenda dei licenziamenti di 60 magazzinieri del Sait che non hanno accettato di cedere il loro contratto a Movitrento.

Una vicenda che, secondo Oliver, fa emergere “l’incapacità della maggioranza del nostro sistema economico e politico di mettere al centro le persone piuttosto che il profitto fine a sé stesso”.

Il presidente delle Acli cita il grafico diffuso dall’OCSE che certifica che gli stipendi degli italiani sono diminuiti del 2,9 per cento negli ultimi trent’anni, dal 1990 al 2020 (qui il grafico). L’Italia è l’unico Paese europeo in cui si è verificata questa riduzione, perché in tutti gli altri Paesi gli stipendi negli ultimi trent’anni sono aumentati.

“Per noi aclisti – sottolinea Luca Oliver – questa è la dimostrazione che la competitività del sistema Italia si basa sull’impoverimento dei lavoratori senza una reale capacità del sistema di migliorare le condizioni di vita di chi deve lavorare per vivere. Scaricare sui lavoratori le proprie incapacità gestionali è diventato troppo facile, piuttosto che aumentare il valore delle aziende si preferisce ridurre i costi”.

Oliver cita anche il contenuto di un incontro di “In Movimento”, un percorso avviato dalle Acli Trentine per riflettere sui modi in cui è possibile rigenerare la democrazia: “Come ribadito in un recente incontro fra Confindustria e sindacati all’interno del nostro percorso di ‘In Movimento’ – conclude il presidente delle Acli Trentine Luca Oliver – è necessario proseguire insieme per mettere al centro dell’azione economica la persona umana e tutti gli strumenti di garanzia e protezione per le famiglie. Tutto questo non è avvenuto in questa vicenda e per questo le Acli rivolgono tutta la loro solidarietà ai lavoratori colpiti da licenziamento”.

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