Osservatorio sulla criminalità, bocciato il ddl di Alex Marini. I sindacati: “Una scelta grave”

L’Aula del Consiglio provinciale di Trento. Foto (c) Gianni Zotta

“Alla maggioranza di centrodestra non interessa costruire argini contro il diffondersi della criminalità organizzata nella nostra comunità e nella nostra economia”. Non si spiegherebbe in altro modo, secondo i sindacati trentini Cgil Cisl Uil, il voto di ieri (mercoledì 12 ottobre) in Consiglio provinciale che ha bocciato la proposta di creare in Trentino un osservatorio sulla criminalità.

Il ddl era stato presentato da Alex Marini del Gruppo Misto-5 Stelle. Ieri è stato votato l’ordine del giorno di Mario Tonina per il non passaggio alla discussione dell’articolato del disegno di legge di Alex Marini (con 20 sì e 7 contrari).

Secondo i sindacati, quella di ieri è stata “una scelta grave, che frustra le attese di quanti, cittadini, imprese e lavoratori, credono e operano nel rispetto della legalità”.

Non è da ieri che il problema delle infiltrazioni mafiose è stato sollevato in Trentino. “Che le infiltrazioni mafiose siano un fatto anche sul nostro territorio lo dimostra l’inchiesta Perfido – commentano i sindacati – eppure anche a fronte delle molte prove raccolte la Giunta provinciale tentennò fino all’ultimo momento sull’opportunità di costituirsi parte civile al processo. Confindustria non risulta l’abbia fatto – incalzano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Allora va bene firmare protocolli d’intesa, sottoscrivere accordi, ma tutto ciò resta di limitarsi ad una mera operazione di facciata e in ogni caso appare contraddittoria con la scelta assunta ieri. O si sta dalla parte della legalità e si agisce concretamente per scoraggiare comportamenti scorretti o si resta nell’ambiguità. Sembra che si sia deciso per questa seconda ipotesi”.

Le risorse del PNRR, riportano i sindacati, portano a un rischio “più che concreto” di infiltrazioni criminali negli importanti lavori pubblici che saranno attivati di qui al 2026. “Ci sono in ballo miliardi di euro e cantieri importanti, a cominciare dal nuovo ospedale – concludono Grosselli, Bezzi e Alotti -, che sicuramente solleticheranno l’appetito di chi opera in modo illecito. E come se non bastasse l’incertezza economica e l’aumento dei prezzi metterà molte realtà in difficoltà. Una situazione che potrebbe facilitare il ricorso a scorciatoie anche solo per restare a galla. Il costo pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori, ma anche dalle imprese sane potrebbe essere elevatissimo ed è inconcepibile la noncuranza della giunta Fugatti. C’è molto da essere preoccupati”.

“La maggioranza non sente l’esigenza morale di arginare questo fenomeno, anzi ha fatto di tutto per ostacolare il ddl”, ha dichiarato invece Alex Marini ieri in aula. Il consigliere provinciale ha commentato che “c’è sempre stata una certa resistenza per rendere noti i dati sugli appalti, una ritrosia che si è vista anche nell’iter del ddl in Regione e in Consiglio provinciale”. Secondo Marini non ci sarebbe “la volontà di approfondire”.

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