“Perché l’inverno non sia un inferno”, al via la raccolta fondi dell’associazione EUcraina

Proseguono senza sosta i bombardamenti russi su Kiev e su tutta l’Ucraina. I raid hanno messo fuori uso il 40% dell’energia del Paese. La neve e le temperature a -15° fanno il resto. Decine di milioni di persone sono al freddo, senza luce, senza acqua e senza gas e hanno bisogno di aiuto per superare l’inverno. Per questo l’associazione EUcraina, attiva dall’inizio della guerra con interventi di solidarietà, ha deciso di avviare una raccolta fondi con il supporto della Cooperazione Trentina, tramite la piattaforma dedicata alle attività solidali solidarieta.incooperazione.it

“Non possiamo assistere inerti al genocidio che avviene alle porte di casa nostra – dichiara il presidente dell’associazione EUcraina Giovanni Kessler – Facciamo la nostra parte per evitarlo. Facciamo appello alla solidarietà dei trentini per portare agli ucraini gli strumenti che permettano loro di sopravvivere”.

Da sinistra: Kessler e Monfredini

L’obiettivo della raccolta fondi è di raggiungere almeno quota 50.000 euro, in una corsa contro il tempo, perché l’inverno sta già iniziando e le bombe piovono ogni giorno. Il capitale raccolto servirà all’acquisto di beni richiesti dalle associazioni di Kiev, Dnipro e Odessa: generatori, power station, attrezzature per il riscaldamento e l’illuminazione e quant’altro possa servire a superare un inverno che si preannuncia drammatico. Sarà possibile donare direttamente dal portale solidarieta.incooperazione.it/sosucraina oppure tramite bonifico bancario a EUcraina con IBAN IT48W0306909606100000187204.

Tutte le notizie e gli aggiornamenti sulla campagna saranno disponibili sul sito www.eucraina.eu. “Purtroppo questo è un dramma tangibile – spiega Italo Monfredini, vicepresidente vicario della Cooperazione Trentina – che coinvolge persone fragili, tra cui bambini, donne e anziani. La Federazione si è mossa sin da subito per aiutare la popolazione ucraina nella fase di accoglienza, mettendosi in moto per poter ospitare nelle nostre strutture numerose famiglie scappate dalla guerra. Ora affianchiamo un’associazione formata da persone di fiducia che possono portare aiuto concreto a chi ha davvero bisogno”.

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