Morto papa Benedetto XVI. Cattani commentava così l’abdicazione del 2013

Papa Benedetto XVI. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO

Prima di papa Ratzinger, sembrava quasi impossibile che un Papa potesse rinunciare alla sua carica. Papa Benedetto XVI, morto sabato 31 dicembre all’età di 95 anni, è stato il secondo, dopo Gregorio XII, a rinunciare al soglio pontificio. Ed è stato il primo “Papa emerito” della Chiesa cattolica.

Aveva commentato questa scelta, sulle pagine del nostro settimanale, l’intellettuale e giornalista trentino Piergiorgio Cattani. “Siamo giunti alla fine del pontificato di Benedetto XVI, ora la sede apostolica è vacante”, scriveva dopo la decisione annunciata l’11 febbraio del 2013. “Non ci saranno però giorni di lutto, perché il Papa non è morto, bensì si è ritirato dal mondo e si è dimesso dal suo servizio di pastore della Chiesa universale”.

“Fino a qualche settimana fa questo potrebbe essere l’inizio di un romanzo – scriveva Cattani -, tanto remota era quell’eventualità diventata ora storia. Siamo di fronte a un avvenimento epocale, una svolta inaspettata e grandiosa che colpisce chiunque ragioni senza pregiudizi”.

Secondo Cattani, questa scelta era la rappresentazione tangibile del fatto che i credenti sono chiamati a vedere nella storia la presenza di un Dio incarnato, “vale a dire – spiegava – che deve sempre fare i conti con la debolezza e la libertà degli uomini, che è sempre impastata con la terra”.

“Alla fine – scriveva Cattani – è la coscienza ad agire con responsabilità e fede in piena libertà. Soltanto là si incontra Dio. Soltanto attraverso gli uomini si dipana l’azione di Dio nella storia”.

Un comportamento, quello di Benedetto XVI, che si è basato su quello che per ogni pontefice è un pilastro: la fede. Il 2013, come sottolineava l’intellettuale e giornalista trentino, era anche definito “l’anno della fede”. “Se non si capisce che il comportamento di Benedetto si basa sulla fede – precisava Cattani -, sulla sua particolare interpretazione della fede cristiana, non si potrà mai interpretare autenticamente il suo gesto e le conseguenze che esso porta”.

Secondo Cattani, “tutto il suo pontificato (di Benedetto XVI, ndr) si è basato sulla ricerca dell’essenziale, nel tentativo di riportare una scintilla di sacro in questo mondo ormai infelicemente proteso su se stesso, una volta dimenticato Dio e disumanizzato l’uomo. Qui sta anche la tragicità – sottolineava Cattani – del momento per altro non nascosta dal Papa: non si riesce a far maturare la fede neanche dentro la Chiesa, neanche nei suoi più alti rappresentanti che invece si dilaniano e si divorano a vicenda. C’è ancora posto per la fede nel mondo? La Chiesa è ancora capace di testimoniarla? Benedetto XVI sembra dirci che il tempo per affidarci a Dio continua, che ogni momento è l’ora della conversione e della preghiera, ma nello stesso tempo afferma implicitamente che per proseguire nel cammino del Signore occorre allontanarsi dal mondo”.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina