Midollo osseo, il Trentino al primo posto per donazioni

Sabato 26 e domenica 27 Admo Trentino torna in piazza con “Una colomba per la vita”

Il Trentino si conferma come la provincia con i più alti indici di reclutamento e di donazioni di midollo osseo a livello nazionale. È il secondo anno di fila che il Registro provinciale donatori midollo osseo di Trento ottiene il riconoscimento rilasciato dal Registro italiano donatori midollo osseo (Ibmdr).

L’indice di reclutamento nel 2022 è stato di 82 persone su 10mila abitanti in età utile (18-36 anni), che corrisponde a 882 potenziali donatori tipizzati. L’indice è migliorato di 76 donatori rispetto all’anno precedente (729 aspiranti donatori). Un risultato che spicca soprattutto se messo a confronto con gli indici nazionali, che sono stati di 26 nel 2022 e di 22 nel 2021.

Le donazioni effettive sono state 22 nel 2022, 6 in più rispetto al 2021. Il totale delle donazioni effettive dalla nascita del CD TN01 ad oggi è di 132 donazioni su un totale di 10.570 potenziali donatori registrati.

Parla di “un riconoscimento lusinghiero” il direttore generale dell’Apss Antonio Ferro. “I donatori iscritti al Registro – dice Ferro – sono infatti oltre 10mila e 500, un dato in continua crescita che rivela come la popolazione trentina sia particolarmente attenta ai valori della generosità e della solidarietà. Ma che si spiega anche grazie al lavoro congiunto e alla sinergia formalizzata ormai da più di dieci anni fra l’Unità operativa multizonale di immunoematologia e trasfusione e l’Admo di Trento, l’associazione donatori di midollo osseo”.

Soddisfatto anche il presidente di Admo Trentino, Alberto Zampiccoli. “L’anno appena trascorso ci ha dato molte soddisfazioni – afferma Zampiccoli – sia dal punto di vista del reclutamento dei potenziali donatori, sia da quello della raccolta fondi a favore degli enti che abbiamo scelto di sostenere. A fronte del grande lavoro dei nostri volontari, della segreteria e del direttivo di Admo Trentino, abbiamo potuto devolvere 107mila euro, di cui 20mila euro per un borsa di studio a un biologo a supporto dello staff medico e sanitario dell’Unità multizonale operativa di immunoematologia e trasfusionale dell’ospedale Santa Chiara e 30mila euro per finanziare le attività di tipizzazione. Altri fondi sono stati destinati al Policlinico G.B. Rossi di Verona, dove i donatori trentini effettuano la donazione di midollo osseo, e alla Fondazione Città della Speranza di Padova, che dal 1994 si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni di cura e assistenza dei bambini con patologie oncoematologiche, nonché di finanziare la ricerca scientifica in ambito pediatrico”.

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