Inchiesta Perfido, confermata condanna di Artuso. Fillea Cgil: “Parlare di mafia in Trentino non è un’invenzione”

Il Tribunale di Trento ha confermato in appello la condanna di Saverio Artuso nell’ambito dell’inchiesta Perfido, riconoscendolo colpevole di partecipazione all’associazione mafiosa.

“È una decisione molto importante – commentano Marco Benati e Giampaolo Mastrogiuseppe di Fillea Cgil, che si è costituita parte civile nei diversi processi dell’inchiesta Perfido – perché conferma per la prima volta che le organizzazioni mafiose, nello specifico ‘ndranghetiste, hanno attecchito in una parte del nostro tessuto economico. Purtroppo parlare di mafia in Trentino non è un’invenzione; bisogna prendere coscienza di questo come comunità civile per prestare la massima attenzione ad ogni segnale che vada in questa direzione”.

La decisione della Corte d’appello, scrivono i sindacati, conferma anche la sussistenza del danno arrecato alla collettività e ai lavoratori e dunque alle prerogative del sindacato in quanto soggetto rappresentante degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori.

“Ribadiamo l’importanza di rafforzare le azioni di controllo e prevenzione per porre un argine resistente ad ogni ulteriore tentativo di diffusione di interessi criminali che danneggiano la nostra economia e mettono a rischio i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”, concludono Benati e Mastrogiuseppe, che ricordano che il risarcimento riconosciuto dal Tribunale verrà destinato a sostenere progetti a sostegno dei lavoratori sfruttati e alla diffusione della cultura antimafia.

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