Un caldo abbraccio: servono volontari per cucire le coperte. L’appello della Pro Loco

Un caldo abbraccio: in tanti si sono già attivati per dare una mano e portare a termine il progetto, lanciato durante il lockdown dalla Pro Loco di Lasino-Lagolo

Il morbido “sentiero” di sciarpe di lana che quest’estate, da Lasino ha raggiunto le Viote, si sta lentamente trasformando in coperte per i bisognosi, fase conclusiva di quel progetto “Un caldo abbraccio”, nato durante il lockdown da un’idea di Irene Simonetti e Laura Stefenelli, e subito fatto proprio dalla Pro loco Lasino-Lagolo.

Al suo fianco, in questi mesi, si sono attivati Circoli e Case di riposo, ma anche i ragazzi dell’Anffas di Arco e il Centro Assistenza aperta di Tione che staccano i vari pezzi dai rotoli e li puliscono dalle foglie e dalla polvere, e tante signore di Rovereto, San Lorenzo Dorsino, Tione, Drena, Madruzzo, Vallelaghi, Bleggio Superiore e Trento che hanno dato e stanno dando una mano ad unire le strisce dei 30 chilometri di colorati, bellissimi e morbidi filati che lo scorso 24 luglio erano stati distesi tra boschi, prati, campagne, laghi, borghi e luoghi storici.

Da Castel Toblino alle Viote sul morbido sentiero più lungo al mondo: appuntamento al 24 luglio

Le coperte serviranno a scaldare chi ne ha più bisogno e pazienza se la primavera ormai sta bussando alla porta, perché l’emergenza non finisce mai: di coperte c’è sempre bisogno, rappresentano solidarietà, aiuto, vicinanza e impegno, fanno bene a chi le riceve e, anche, a chi le realizza.

“Una volta fatto il record del morbido sentiero è un po’ calato l’entusiasmo”, spiega Laura Stefenelli, ideatrice del progetto. “Ci sono tanti gruppi che stanno lavorando ma possiamo fare di più, serve aiuto perché il materiale è davvero tanto: ci rivolgiamo a singoli, a gruppi di amiche e ai numerosi circoli che hanno ripreso le loro attività, chiediamo qualche ora di tempo per unire i pezzi di lana, qualcosa per cui non serve una particolare abilità”, prosegue la promotrice dell’iniziativa.

Le strisce di lana vengono cucite assieme per andare a formare calde coperte da donare a chi vive per strada

Ottocento le coperte realizzate finora, ma il lavoro è ancora lungo dato che alla fine dovranno essere 5mila. “Abbiamo risposto alla richiesta del Convento dei Frati Cappuccini e anche dei centri di accoglienza che ci contattano per tamponare situazioni d’emergenza. Siamo in contatto con l’Associazione Sheep Italia che opera a Firenze e che lo scorso anno ha consegnato 1.200 coperte ma, ci ha fatto sapere, ne necessiterebbe più del doppio”, continua Stefenelli.

Dalle sciarpe del lunghissimo sentiero – 500 rotoli da 60 metri ciascuno – stanno nascendo delle colorate e calde coperte. “C’è chi le lavora e le consegna direttamente, magari in parrocchia, chi dopo averle cucite se le tiene dando un’offerta in beneficenza, perché il fine di questo progetto è proprio la solidarietà. Non vogliamo che tanto materiale venga sprecato – conclude Stefenelli – anche perché l’emergenza freddo non finisce mai. Intanto le immagazziniamo, in modo da essere pronti per rispondere a nuove richieste: per chi dorme per strada, una coperta può fare la differenza, e non solo d’inverno”.

Chi volesse dare una mano può contattare direttamente le promotrici del progetto: Laura (338.1703545) e Irene (329.5904527)

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina