Val di Rabbi, indentificato l’orso: è MJ5. L’Enpa sulla decisione di abbatterlo: “Manovra elettorale”

Foto d’archivio. Credit: Michele Zeni

È stato identificato l’orso coinvolto nell’incidente in Val di Rabbi. Si tratta di Mj5, ha 18 anni ed è figlio dei capostipiti del progetto Life Ursurs, Maja e Joz. Il plantigrado, ha annunciato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, verrà abbattuto anche se non è “recidivo”: questo è il primo episodio di aggressione nei confronti di un uomo.

Subito arriva la presa di posizione dell’Enpa. “Come Protezione Animali ci opporremo con ogni mezzo a questa decisione ingiusta che sa tanto di campagna elettorale“, dichiara l’Enpa nazionale.

“Ricordiamo che l’orso Mj5, nato nel 2005 da Maja e Joz, ha vissuto per 18 anni in Trentino senza mai mostrare comportamenti negativi verso l’uomo: non ha mai fatto del male alle persone, ed anche i danni a suo carico sono limitati”, scrive l’Enpa, che aggiunge: “Ma in seguito ad un unico incidente, la cui dinamica fa ascrivere l’evento ai casi di orsi che reagiscono in modalità difensiva, in quanto preso di sorpresa e spaventato ulteriormente dalla presenza di un cane sciolto, parte la condanna a morte, benché il Pacobace preveda anche il radiocollaraggio, senza arrivare alla soppressione, con il severo e concreto rischio che si dimostrerà – come già Enpa ha fatto più volte – che la decisione è errata e immotivata”.

O meglio, secondo Enpa, la motivazione della decisione di abbattere l’orso sarebbe quella elettorale. “La serie delle morti ‘per errore’ e delle sentenze di morte assurde e crudeli, che il Consiglio di Stato ha più volte cassato con motivazioni incontestabili ci fa capire che l’orso è vittima di manovre elettorali. Non ci sembra un caso, infatti, che le elezioni provinciali siano sempre più vicine e che, negli schieramenti che si opporranno, siano già iniziate lotte intestine fratricide, che qualcuno cerca di nascondere, concentrando l’attenzione sulla condanna a morte di animali vittime di giochi perversi e mediocri. L’Enpa farà tutto il possibile per opporsi a questa ennesima aberrante condanna a morte di un grande carnivoro”, conclude l’Enpa.

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