Trento, Palazzo Bortolazzi rinnova le sue facciate

Con l’inaugurazione di qualche giorno fa è stato finalmente restituito alla città di Trento in una versione completamente rinnovata lo storico Palazzo Bortolazzi, uno dei monumenti più importanti del centro di Trento, all’angolo tra via del Simonino e via Oriola.

Edificato a fine Seicento, ha subìto vari adattamenti in epoche successive, su basamenti di epoca romano-medievale. Il restauro delle facciate restituisce ai trentini e alla città di Trento un edificio di grande valore architettonico e artistico, un vero gioiello che appartiene alla nostra storia ed è patrimonio di tutti, che è stato svelato alla città nel corso di una cerimonia alla presenza del presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni insieme ai professionisti che hanno curato il restauro architetti Bruno Bronzini e Michelangelo Lupo, del vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina, del vicesindaco di Trento Roberto Stanchina e dei rappresentanti del Fai Alessandro Armani e Luciana de Pretis e della Sosat Luciano Ferrari e Sergio Franceschinelli.

Il progetto di restauro del palazzo, oggetto nel 2018 di un lascito testamentario da parte della proprietaria signorina Marina Larcher Fogazzaro alla Fondazione Pezcoller, è costato 1,3 milioni di euro ed è stato reso possibile grazie all’importante contributo della Provincia Autonoma di Trento, che ha coperto 750.000 euro. Circa il 90% della proprietà è ora in carico alla Fondazione Pezcoller e la restante parte alla Associazione Sosat ed al Fai.

“Questo palazzo restaurato – ha affermato il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni – è una testimonianza esemplare del forte legame tra Fondazione Pezcoller e la comunità trentina ed era un preciso dovere, oltre che nostro profondo desiderio, restituirlo alla comunità in tutto il suo originario splendore”. “Essere qui per condividere questa inaugurazione dopo il restauro del palazzo – ha detto il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina – è motivo di orgoglio per tutti noi. Oggi possiamo ammirare la bellezza di questo palazzo che è stato oggetto di un lascito testamentario e dobbiamo essere grati anche per questo”. “Questo palazzo è un inno alla bellezza – ha chiosato il vicesindaco di Trento Roberto Stanchina – perché ritorna alla città grazie alla Fondazione Pezcoller e a un lascito lungimirante della signorina Larcher, e perché è sede di importanti enti come Fai e Sosat”.

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