Il “Fogolino ritrovato” in Biblioteca comunale a Trento

Porterà alla luce tre ambiti inediti della produzione artistica di Fogolino l’appuntamento in programma giovedì 7 dicembre 2023 alle ore 17.30, presso la Sala degli affreschi della Biblioteca Comunale di Trento, in via Roma 55, a cura di Marina Botteri, Luca Gabrielli e Lorenzo Caoduro.

È già stato detto tanto sull’artista nativo di Vicenza e a lungo girovago fra Veneto e Friuli prima di stabilirsi a Trento negli anni venti del Cinquecento, assente dai manuali di storia dell’arte ma protagonista cruciale nelle vicende artistiche trentine. Di indole inquieta, inquisito per omicidio e arruolato come spia, egli s’impone infatti come artista egemone alle corti dei principi vescovi di Trento Bernardo Cles e Cristoforo Madruzzo, con formule decorative fascinose che diffondono le novità artistiche dei grandi centri dell’arte del pieno Rinascimento, in primo luogo Venezia e Roma. Cultura dell’immagine, viaggi ed esperienze mostrano un Fogolino sensibile ricettore e divulgatore dei grandi modelli del suo tempo, capace di esprimere in un territorio periferico rispetto ai grandi centri di produzione artistica un senso innato per l’invenzione e una costante capacità di rinnovamento.

La conferenza presenterà tre ambiti inediti della produzione artistica di Fogolino così come emersa da questi studi recenti. Lorenzo Caoduro illustra un’opera resa nota e indagata estensivamente per la prima volta nel 2021, il ciclo dell’ex chiesa di San Bovo a Vicenza eseguito a quattro mani da Marcello con il collega Giovanni Speranza intorno al 1520-1521, con maestose figure di apostoli e sorprendenti brani di decorazione a grottesca che preannunciano gli sviluppi decorativi del tempo trentino. Marina Botteri espone tre capolavori pittorici dimenticati e ora ritrovati, tutti attinenti alla produzione di Fogolino a Trento all’inizio degli anni trenta del Cinquecento: il fregio della sala del distrutto Ospedale della Ca’ di Dio, di cui sopravvivono tre strappi estratti negli anni venti del Novecento poco prima della demolizione dell’edificio; il soffitto – interamente perduto ma noto da alcune preziose fotografie – proveniente da Palazzo Calepini; infine il ciclo dedicato alle Sette età dell’uomo, tuttora conservato alle pareti di una delle torrette del Palazzo delle Albere. Si tratta di opere che documentano un artista in tumultuosa crescita e in serrato dialogo con la maniera decorativa del suo tempo, all’epoca del massimo impegno nei cantieri pittorici del Castello del Buonconsiglio. Luca Gabrielli presenta infine un percorso fra i disegni attribuiti a Fogolino e identificati in alcune delle più importanti raccolte grafiche del mondo: un tema del tutto inedito, solo di recente affrontato per la prima volta in termini organici, dal quale affiora potentemente la ricchezza immaginativa e la densità di modelli formali e tecnici di cui il pittore dà prova, dal tempo della giovinezza trascorsa a Venezia negli anni dieci del Cinquecento fino all’ultima stagione trentina verso la metà del secolo.

Dai cicli decorativi e dai disegni si forma dunque l’immagine di un nuovo Fogolino: artista che rimane ‘minore’ per il grande pubblico, ma rivela pur sempre una propria indubbia grandezza nel confrontarsi con la grande arte del suo tempo dando vita a un personale e inconfondibile immaginario artistico.

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